L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l’istruttoria nei confronti di C2MAC Group S.p.A., Fonderia Corrà S.p.A., Fonderie Orazio e Fortunato De Riccardis S.r.l., Fonderie Guido Glisenti S.p.A. e la sua controllata Lead Time S.p.A., Pilenga Baldassarre Foundry S.r.l. e la sua controllante E.F. Group S.p.A., Fonderie Mora Gavardo S.r.l. e la sua controllante Camozzi Group S.p.A., Zanardi Fonderie S.p.A., VDP Fonderia S.p.A., Fonderie Ariotti S.p.A., Ironcastings S.p.A., Fonderia Zardo S.p.A., ZML Industries S.p.A. e la sua controllante Cividale S.p.A., e l’associazione di categoria Assofond. L’Antitrust ha accertato un’intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell’articolo 101 TFUE nel mercato italiano della vendita dei getti di ghisa, attuata almeno dal 5 febbraio 2004 fino al 30 giugno 2024. Per questo motivo l’Autorità, a fronte di sanzioni massime applicabili di circa 600 milioni di euro stante la gravità della condotta, ha irrogato sanzioni per complessivi 70 milioni tenuto conto della significativa crisi del settore interessato.
L’Autorità ha accertato che il coordinamento tra le parti ha riguardato le politiche commerciali con l’obiettivo di sostenere le richieste di aumento dei prezzi, rafforzando il potere contrattuale nei confronti della domanda, e di preservare una certa marginalità, soprattutto nei momenti in cui la congiuntura economica è stata negativa. Tale fine è stato perseguito tramite scambi di informazioni sensibili ed elaborando congiuntamente meccanismi di indicizzazione dei prezzi (gli “Indicatori Assofond”) che hanno consentito alle fonderie di aggiornare in maniera coordinata una parte sempre più ampia del prezzo dei getti di ghisa, compreso il margine di vendita.



