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Brigitte Bardot

Addio a Brigitte Bardot, icona del cinema francese e paladina dei diritti degli animali

domenica, 28 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

È morta a 91 anni Brigitte Bardot. L’annuncio della scomparsa, avvenuta oggi 28 gennaio 2025, è arrivato dalla Fondazione Brigitte Bardot, l’organizzazione da lei creata e a cui aveva dedicato gli ultimi decenni della sua vita. Con Bardot se ne va una delle ultime icone del cinema francese del Novecento, protagonista di una carriera che ha segnato l’immaginario collettivo e di una seconda vita interamente spesa nella difesa dei diritti degli animali. Nata a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Bardot ebbe due vite distinte. La prima, quella pubblica e mediatica, tra cinema, moda e jet set; la seconda, iniziata oltre cinquant’anni fa, lontana dai riflettori, dedicata all’attivismo animalista. Il primo amore fu però la danza, che alleviò un’infanzia segnata da difficoltà familiari. Ancora adolescente partecipò a servizi fotografici per la rivista ʼElleʼ e attirò l’attenzione del regista Marc Allégret, che la volle incontrare per un film. A quell’incontro era presente il giovane assistente Roger Vadim: tra i due nacque una relazione che segnò l’inizio dell’avventura cinematografica della Bardot.
Il debutto avvenne nel 1952 con ʼLe Trou normandʼ, ma il successo internazionale arrivò poco dopo con ʼPiace a troppiʼ, film che contribuì a costruire la sua immagine pubblica. In quegli anni Brigitte Bardot era già un’icona di sensualità, una delle prime attrici a esibire il topless sullo schermo, accanto a figure come Marilyn Monroe. Il suo erotismo, considerato scandaloso negli Stati Uniti, trovò invece spazio nel cinema europeo, che la consacrò come simbolo di libertà e rottura dei codici dell’epoca.

Relazioni sentimentali

Alla carriera cinematografica si intrecciarono relazioni sentimentali molto esposte. Dopo il matrimonio e il divorzio da Roger Vadim, ebbe legami con Jean-Louis Trintignant, Gilbert Bécaud, Raf Vallone e Sacha Distel. Nel 1959 sposò l’attore Jacques Charrier, conosciuto sul set di ʼBabette va alla guerraʼ, da cui ebbe l’unico figlio, Nicolas-Jacques. Gli anni successivi furono segnati da una forte pressione mediatica e personale: durante le riprese de ʼLa veritàʼ di Henri-Georges Clouzot iniziò una relazione con Sami Frey e, travolta dalle tensioni familiari e pubbliche, tentò il suicidio. Negli anni Sessanta alternò nuovi film e nuove relazioni. Tra i titoli più noti figurano ʼVita privataʼ di Louis Malle, ʼIl disprezzoʼ di Jean-Luc Godard, ʼViva Maria!ʼ ancora di Malle ed ʼErasmo il lentigginosoʼ con James Stewart. Tra le relazioni più celebri quelle con Günter Sachs, che sposò nel 1966, e con Serge Gainsbourg, autore per lei di canzoni tra cui ʼJe t’aime… moi non plusʼ, poi incisa con Jane Birkin. In seguito ebbe un legame con l’italiano Gigi Rizzi e, nel 1992, sposò il politico Bernard d’Ormale.
Già nei primi anni Sessanta Bardot avviò il suo impegno per la difesa degli animali. Divenuta vegetariana, fondò la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali, finanziandone le attività anche attraverso la vendita all’asta dei propri gioielli. Questo attivismo le attirò polemiche e accuse, in particolare per le sue posizioni contro la macellazione rituale halal espresse nel libro ʼUn grido nel silenzioʼ, così come per dichiarazioni sull’“islamizzazione della Francia”. Altre controversie accompagnarono la pubblicazione dell’autobiografia ʼInitiales B.B. (Mi chiamano B.B.)ʼ, che le valse una denuncia dell’ex marito e del figlio.

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