Gli acquisti natalizi per la tavola entrano nel vivo, ma il clima resta improntato alla cautela. Per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale, la spesa complessiva degli italiani è stimata in circa 3,3 miliardi di euro, in calo di circa il 5%rispetto allo scorso anno. Un dato che fotografa un doppio movimento: da un lato la volontà di rispettare le tradizioni e celebrare le feste con prodotti di qualità, dall’altro una maggiore attenzione al budget, con consumi più controllati. La stima arriva da Confesercenti, sulla base del consueto sondaggio sui consumi alimentari e nei pubblici esercizi realizzato con Ipsos su un campione di circa mille consumatori.
Natale da festeggiare a casa
Il Natale si conferma prevalentemente un rito domestico. Quasi tre italiani su quattro (72%) trascorreranno le festività a casa propria o da parenti, una scelta ancora più diffusa tra gli over 34 e nel Mezzogiorno (entrambi al 73%). Tra gli under 34 la quota scende al 69%, mentre al Nord si attesta al 70%.
Resta presente, ma minoritaria, la dimensione sociale: il 9% festeggerà a casa di amici, percentuale che sale al 12% tra i più giovani e al 10% nel Sud e nelle Isole. Stabile la quota di chi sceglie il fuori casa: il 5% pranzerà o cenerà in ristorante o in un pubblico esercizio, con un picco del 7% nel Centro Italia. Un ulteriore 2% indica una location affittata, opzione più diffusa al Nord e tra gli under 34. Limitata la mobilità: viaggi e vacanze coinvolgono complessivamente il 6%, ma salgono all’8% tra i giovani e al 7% nel Nord. Residuali le altre soluzioni (1%), mentre un 5% non ha ancora deciso.
Budget sotto controllo
Dal punto di vista della spesa individuale, la Vigilia di Natale resta il momento più “impegnativo”. Chi organizza la cena del 24 dicembre prevede una spesa media di 62,02 euro a persona per acquisti alimentari e cene fuori, in calo rispetto ai 66,31 euro del 2024. Per il pranzo del 25 dicembre la media scende a 57,42 euro, contro i 60,79 dello scorso anno. In entrambi i casi, oltre un consumatore su tre punta a restare sotto i 30 euro.
Nel complesso, la spesa stimata per Vigilia e Natale si attesta a circa 119 euro a persona, poco più del 5% in menorispetto al 2024. Un ridimensionamento che riflette la crescente prudenza delle famiglie, ancora alle prese con l’erosione del potere d’acquisto. Il confronto nel lungo periodo è eloquente: nel 2015 la spesa media complessiva era di 99 euro, ma con un’inflazione alimentare di circa il 34% in dieci anni, a prezzi costanti la spesa attuale equivale a circa 79 euro. In sostanza, l’inflazione ha “mangiato” un quinto del panettone.
Tradizione a tavola
A guidare le scelte resta la tradizione, soprattutto quella regionale. La Vigilia continua a essere legata al pesce, mentre il pranzo di Natale conferma la centralità delle carni, declinate secondo le ricette locali. Anche per i dolci si affiancano ai grandi classici – panettone, pandoro e torrone – le specialità tipiche del territorio.
L’approccio, però, è più razionale: si punta alla qualità, ma ottimizzando la spesa, confrontando i prezzi e sfruttando le offerte. Tra costi fissi più rigidi e incertezza economica, molte famiglie scelgono di mantenere un margine in vista di gennaio.



