Un tratto di ferrovia immerso nella giungla dell’Assam si è trasformato, ancora una volta, nello scenario di una tragedia annunciata. Il Rajdhani Express, uno dei convogli passeggeri più veloci e frequentati dell’India, è deragliato dopo aver investito un gruppo di elefanti che stava attraversando i binari nelle vicinanze di Jagiroad. L’impatto, avvenuto in piena notte, ha provocato la morte di almeno sette pachidermi, tra cui un cucciolo, secondo quanto riportato dai media locali. A bordo del treno viaggiavano oltre 600 passeggeri, diretti da Mizoram a Nuova Delhi. Nonostante la violenza dello scontro e l’uscita dai binari di alcune carrozze, non sono state registrate vittime tra le persone, un dettaglio che le autorità ferroviarie hanno definito “quasi miracoloso”. Il macchinista avrebbe azionato i freni d’emergenza, ma la collisione è stata inevitabile: gli elefanti, spinti dalla frammentazione del loro habitat, attraversano sempre più spesso le linee ferroviarie, trasformate negli anni in corridoi ad alto rischio. Il fenomeno non è nuovo. L’Assam, stato ricco di biodiversità ma segnato da un’espansione infrastrutturale rapida e spesso disordinata, registra ogni anno decine di incidenti simili. Le organizzazioni ambientaliste denunciano da tempo la mancanza di sistemi di allerta efficaci e l’insufficienza delle misure di mitigazione, come sensori di movimento, pattugliamenti notturni o limiti di velocità nei tratti più sensibili. La Northeast Frontier Railway ha annunciato l’apertura di un’indagine interna e il rafforzamento della collaborazione con il Dipartimento Forestale, ma le associazioni per la conservazione della fauna selvatica parlano di “risposte tardive e insufficienti”. Il gruppo Aaranyak, tra i più attivi nella regione, ha espresso “profonda tristezza” per l’ennesimo incidente e ha chiesto interventi strutturali immediati per proteggere gli elefanti, specie già minacciata in India.



