La guerra tra Russia e Ucraina registra una nuova escalation sul piano militare e un parallelo riavvio dei canali diplomatici. Nelle ultime ore Kiev ha colpito obiettivi russi lontani dal fronte, mentre Mosca ha intensificato i raid missilistici sulle infrastrutture ucraine. Sullo sfondo, a Miami, Stati Uniti, Russia, Ucraina ed europei avviano un nuovo round di colloqui esplorativi, mentre a Bruxelles l’Unione europea trova l’accordo su un maxi prestito a favore di Kiev, accantonando per ora l’uso diretto degli asset russi congelati.
Secondo i media ucraini, droni a lungo raggio di Kiev hanno colpito nella notte una nave da guerra russa nel Mar Caspio, la pattugliatrice classe 22460 “Okhotnik”, impegnata nella sorveglianza di infrastrutture energetiche offshore. L’entità dei danni è in fase di valutazione. Nello stesso attacco sarebbe stata colpita anche una piattaforma di estrazione nel giacimento di Filanovsky, riconducibile al gruppo Lukoil. Fonti della sicurezza ucraina parlano di una strategia mirata a ridurre le entrate energetiche di Mosca, considerate cruciali per finanziare lo sforzo bellico.
Kiev rivendica inoltre un’azione contro una petroliera russa nel Mediterraneo, mentre il ministero della Difesa di Mosca afferma di aver abbattuto nella notte 27 droni ucraini in diverse regioni russe, tra cui Belgorod, Voronezh, Kursk e sulle acque del Mar d’Azov.
Sul fronte opposto, la Russia ha lanciato un attacco missilistico balistico contro le infrastrutture portuali di Odessa. Il bilancio, secondo il Servizio di emergenza ucraino, è salito a otto morti e 27 feriti. Alcune vittime si trovavano a bordo di un autobus finito nell’epicentro dell’esplosione. L’attacco ha provocato incendi tra i camion in sosta e danni a numerosi veicoli. Nella stessa notte, le difese aeree di Kiev hanno abbattuto 31 dei 51 droni lanciati dalle forze russe, mentre missili balistici e altri droni hanno colpito 15 obiettivi.
Putin: negoziati solo alle condizioni del 2024
Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito di non essere disposto a cedere sui territori occupati. Mosca, ha detto, è pronta a negoziare “sulla base delle proposte del 2024”, sostenendo che “la palla è nel campo di Kiev e dell’Europa”. Putin si è detto disponibile a fermare i raid solo se l’Ucraina andrà al voto e ha minacciato ritorsioni in caso di utilizzo degli asset russi congelati in Europa, definendolo una “rapina” che minerebbe la fiducia nell’euro.
Il Cremlino continua inoltre a respingere le accuse di espansionismo oltre l’Ucraina, ma le valutazioni dell’intelligence statunitense vanno in direzione opposta.
Secondo un’inchiesta pubblicata da Reuters, fonti dell’intelligence americana ritengono che Putin miri a conquistare l’intera Ucraina e, nel medio periodo, a reclamare territori appartenuti all’ex Unione Sovietica, compresi Paesi oggi membri della Nato. Valutazioni condivise, secondo le stesse fonti, da diversi servizi europei. La Russia controlla attualmente circa il 20 per cento del territorio ucraino, incluse la Crimea e ampie parti di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Kiev contesta le cifre sui progressi russi al fronte, sostenendo che Mosca gonfi sistematicamente i risultati delle sue offensive, spesso smentite anche da analisti e blogger militari russi.
Colloqui a Miami tra Usa, Russia ed europei
Intanto la diplomazia si sposta negli Stati Uniti. A Miami è in corso un nuovo round di incontri tra Washington e Mosca, dopo i colloqui di ieri con delegazioni ucraine ed europee. Per gli Stati Uniti partecipano l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, mentre per la Russia è arrivato l’inviato del Cremlino Kirill Dmitriev. Non sono previsti negoziati diretti tra russi e ucraini in questa fase.
Il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito che gli Stati Uniti non imporranno a Kiev un accordo con Mosca: “Non possiamo costringere né l’Ucraina né la Russia. Devono voler fare un accordo”.



