ROMA (ITALPRESS) – "I dati di maggio sulla cassa integrazione diffusi ieri dall'Inps mostrano numeri mai visti in precedenza. Le ore autorizzate con causale 'emergenza sanitaria Covid-19' sono state nel bimestre aprile-maggio 2020 pari a circa 1,7 miliardi. Cio' significa aver salvaguardato, secondo nostre stime, 5 milioni di posti di lavoro". E' quanto emerge dallo studio relativo agli effetti dell'emergenza sanitaria Covid-19 sul mercato del lavoro, redatto dal Servizio Lavoro Coesione e Territorio della Uil, a cura della segretaria confederale Ivana Veronese. "Il confronto sull'enormita' di questi numeri, e' piu' chiaro se si pensa che nel peggior anno della precedente crisi (2010) sono state autorizzate 1,3 miliardi di ore", prosegue. "I dati Istat riferiti al I trimestre 2020 ci dicono che abbiamo avuto un contenuto calo tendenziale dell'occupazione (-0,2%). A cio' ha contribuito sicuramente il combinato disposto di alcune misure introdotte sin da subito: il blocco dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e la durata della cassa integrazione", si legge ancora. "Ma con il passare del tempo ci si e' finalmente accorti che la cassa integrazione, come abbiamo piu' volte sostenuto come organizzazioni sindacali, terminera' prima della fine del blocco dei licenziamenti calendarizzato per il 17 agosto prossimo. E a quel punto cosa succedera' in presenza di un vulnus tra fine ammortizzatori e divieto di licenziare? E, dopo il 17 agosto, riusciremo a ottenere un ulteriore blocco dei licenziamenti accompagnato dagli ammortizzatori?", conclude la Uil (ITALPRESS). ads/com 19-Giu-20 17:30