Il ruolo del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei come perno della futura maggioranza di centrodestra a Bruxelles è, per Adolfo Urso, un tassello ormai centrale. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenuto alla riunione del gruppo ECR in corso all’Anantara Palazzo Naiadi Hotel di Roma, ha definito “fondamentale” il contributo dei conservatori nel costruire una maggioranza “responsabile e pragmatica” che unisca Partito popolare europeo, forze liberali e gruppi della destra, “così com’è avvenuto nelle votazioni del primo pacchetto omnibus”. Secondo Urso, questa nuova convergenza politica permette di aprire una fase inedita per l’Europa, soprattutto sul fronte industriale. Parlando del dossier automotive, il ministro ha affermato che “finalmente è possibile realizzare nelle tre istituzioni del trilogo europeo una piena sintonia e convergenza decisionale, sbloccando il processo di riforma”. Una revisione che, nelle aspettative dell’Italia, dovrà essere “responsabile, pragmatica e radicale”, così da stimolare gli investimenti e consentire all’industria europea di competere sul mercato globale.Elemento cardine, per Urso, è l’introduzione della “piena neutralità tecnologica”, principio che richiama “la libertà sancita quasi 70 anni fa, quando a Roma nacque la Comunità europea”. Neutralità che implica “flessibilità sui tempi per raggiungere l’obiettivo condiviso”, attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese e utilizzo di “ogni tecnologia che la scienza ci fornisce”. Tra le priorità indicate dal ministro c’è anche la sopravvivenza del motore endotermico oltre il 2035, ritenuta indispensabile per preservare competitività, volumi produttivi e livelli occupazionali.
Sostenibilità ambientale
In chiusura, Urso ha richiamato la necessità di un equilibrio tra transizione ecologica e sostenibilità economico-sociale: “Chiediamo che la sostenibilità ambientale sia coniugata con quella economica e sociale del nostro continente. Non ci rassegniamo a fare dell’Europa un parco divertimenti per ricchi turisti asiatici: vogliamo che torni a essere guida nelle nuove tecnologie e negli investimenti industriali e produttivi”.



