Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e Vice-capogruppo vicario alla Camera, ribadisce la linea azzurra sul nuovo decreto che rifinanzia per il 2026 l’invio di armi all’Ucraina. Interpellato da ‘Affaritaliani’, conferma che per FI la tempistica resta vincolata agli impegni internazionali: “Abbiamo sempre detto che secondo noi il provvedimento va approvato entro fine anno nell’ambito degli accordi internazionali ed europei”. La presa di posizione arriva all’indomani delle parole del Capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ha suggerito di attendere gli sviluppi del piano statunitense a sostegno di Kiev prima di procedere. Una posizione che Nevi non liquida come infondata: “Romeo non ha detto una stupidaggine, condividiamo l’importanza delle trattative. Ma allo stesso tempo la premier Meloni ha assicurato entro il 31 dicembre il via libera al decreto”.
Il Deputato di FI sottolinea il peso politico della decisione: “A nessuno piace continuare a spendere soldi e saremmo tutti felici di non farlo più, però prima serve una pace giusta”. Il riferimento è alla necessità, più volte rimarcata dalla maggioranza, di mantenere gli impegni con gli alleati fino a quando non matureranno reali condizioni negoziali.
Problema politico
Sulla possibilità che i ministri leghisti possano astenersi in Consiglio dei ministri — e che eventualmente i parlamentari del Carroccio possano replicare la scelta alla Camera o al Senato — Nevi è netto: “Sarebbe certamente un serio problema politico, non ci sono dubbi. Se il Presidente del Consiglio porta un provvedimento così importante e una forza della maggioranza non lo votasse si aprirebbe un problema politico”.



