Un violento incendio ha devastato nella notte tra il 6 e il 7 dicembre una discoteca nel nord di Goa, causando la morte di almeno 25 persone e il ferimento di altre sei. Tra le vittime figurano anche turisti stranieri, oltre a numerosi membri dello staff del locale. Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme sarebbero state innescate dall’esplosione di una bombola di gas nella cucina del club “Birch by Romeo Lane”, molto frequentato da giovani e visitatori internazionali. Il rogo si è propagato rapidamente, intrappolando decine di persone nel seminterrato, una zona priva di adeguata ventilazione. Il primo ministro di Goa, Pramod Sawant, ha confermato che tra le vittime ci sono “tre o quattro turisti” e ha ordinato un’indagine immediata. Ha inoltre denunciato che il locale operava senza autorizzazioni di sicurezza antincendio, un dettaglio che ha alimentato la rabbia della comunità locale. Il bilancio è particolarmente drammatico: 14 membri dello staff, tra cui tre donne, hanno perso la vita. La maggior parte delle vittime è deceduta per asfissia, mentre altre sono morte a causa delle ustioni riportate. Il presidente indiano Narendra Modi ha espresso “profondo dolore” per la tragedia e ha promesso sostegno alle famiglie colpite. Le immagini diffuse dai media mostrano squadre di soccorso impegnate per ore a domare le fiamme e recuperare i corpi. La tragedia ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei locali notturni in India, soprattutto nelle aree turistiche come Goa, dove la domanda crescente ha favorito la proliferazione di club e bar spesso privi di controlli adeguati. Gli analisti sottolineano che episodi simili non sono rari: nel 2016 un incendio in un ristorante di Mumbai aveva causato 14 morti, mentre nel 2019 un rogo in un centro commerciale di Surat aveva ucciso 22 studenti. La polizia ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità e verificare eventuali negligenze da parte dei gestori del locale.



