Proseguono le polemiche legate alla decisione del Comune di Milano di assegnare l’Ambrogino d’oro al Nucleo Radiomobile dei Carabinieri, reparto al quale appartengono anche i militari indagati per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne del quartiere Corvetto deceduto nel novembre 2024 durante un inseguimento. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa interviene con una dichiarazione di forte sostegno all’Arma: “Esprimo piena e convinta solidarietà all’Arma dei Carabinieri e al Nucleo Radiomobile di Milano, che da sempre si contraddistingue per il suo impegno nel garantire la sicurezza e proteggere i cittadini”, afferma.
La Russa definisce “incomprensibile e ingiusto” accusare un intero reparto “senza che la verità sia stata ancora accertata”, ricordando come i carabinieri siano donne e uomini che “ogni giorno affrontano seri rischi per difendere la nostra città”. Pur ribadendo che “la giustizia seguirà il suo corso”, il presidente del Senato invita a non dimenticare “il valore e l’onore di chi lavora con dedizione e coraggio, senza mai arretrare di fronte al pericolo”.
Le parole del Primo cittadino
Sul tema interviene anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che alla cerimonia di consegna delle civiche benemerenze riconosce la delicatezza della vicenda. “Io continuo a pensare che la storia di Ramy meriti giustizia e che la sua famiglia è esemplare. Ma non vorrei correre il rischio di fare classifiche con i buoni e i cattivi”, dichiara Sala. Il primo cittadino sottolinea come la tragedia abbia comunque mostrato “tanti valori nella comunità milanese”, elogiando la famiglia del giovane: “Questa famiglia di immigrati che va avanti, che si comporta da cittadini milanesi non può che meritare il nostro applauso”.
Riferendosi alle critiche per l’Ambrogino al Nucleo Radiomobile, Sala riconosce la complessità del momento: “Io capisco, però è un corpo che ha una storia importante. Si può anche sbagliare nella vita, come tutti noi sbagliamo, però non bisogna dimenticare che alla fine metterci la faccia vuol dire tanto per la comunità oggi”.



