Il welfare aziendale si conferma una realtà consolidata nelle imprese italiane di grandi dimensioni. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Doxa su un campione di 100 HR manager attivi in aziende con oltre 250 dipendenti: otto organizzazioni su dieci offrono oggi un piano strutturato di welfare ai propri collaboratori, con una diffusione ancora più marcata nelle realtà di dimensioni maggiori. Tra le formule più adottate si distinguono i fringe benefit, presenti nel 76% delle aziende intervistate, seguiti dai flexible benefit, offerti dal 44% del campione. In significativa espansione anche i public benefit, accessibili ormai in quasi il 20% delle imprese analizzate. Si tratta di un ambito relativamente nuovo, incentivato dalla possibilità – introdotta solo di recente – di facilitare l’accesso dei dipendenti ai bonus pubblici tramite piattaforme dedicate.
Il potenziale di crescita appare ancora ampio: l’incidenza del cosiddetto “welfare non riscosso” raggiunge infatti il 40% tra coloro che avrebbero diritto a tali benefici, segno che esiste un margine importante per migliorare l’informazione e la fruibilità degli strumenti disponibili.
Welfare aziendale e misure pubbliche
Nonostante molte aziende non abbiano ancora implementato servizi specifici per agevolare il take-up dei bonus pubblici, oltre sei HR manager su dieci dichiarano comunque di essere a conoscenza di queste misure. Una percentuale che sale al 71% considerando l’intero campione, indicando un crescente interesse verso un’integrazione più completa tra welfare aziendale e misure pubbliche.



