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Mattarella: “Il volontariato è patrimonio del Paese e forza della democrazia”

Al teatro Massimo di Palermo il Presidente richiama i dati Istat e il valore civile di un impegno diffuso: quasi cinque milioni di italiani dedicano ogni anno tempo agli altri
domenica, 7 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Ieri è stato il teatro Massimo di Palermo a ospitare la cerimonia finale di ‘Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025’. E nella sua terra non poteva mancare proprio Sergio Mattarella, accolto come di consuetudine dagli applausi del pubblico e dal coro di voci bianche che ha intonato l’Inno nazionale. In sala presenti, tra gli altri, il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il Sindaco Roberto Lagalla. L’intervento del Capo dello Stato ha ripercorso ruolo, radici e prospettive del volontariato in Italia, con particolare attenzione ai dati e alle esperienze che hanno segnato la storia civile del Paese.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di chiusura di “Palermo capitale italiana del volontariato 2025”

Mattarella è andato sùbito al sodo e ha posto al centro del suo intervento la dimensione concreta del volontariato e per questo ha richiamato i dati Istat che quantificano l’impegno annuale dei cittadini: “Qualche scettico si chiede a cosa serve il volontariato, ma l’Istat ci dice che quasi 5 milioni di persone dedicano ogni anno il loro tempo non a sé stessi ma agli altri”. Una partecipazione quindi enorme, “un patrimonio basato sulla gratuità” secondo il Presidente che proprio grazie a questi numeri ha voluto precisare che si tratta di un impegno che comprende forme organizzate e individuali. A questo punto il Capo dello Stato ha snocciolato altri numeri, dicendo che ogni anno, oltre l’otto per cento della popolazione offre 84 milioni di ore al servizio delle comunità, un valore che ha anche una dimensione economica rilevante, oltre che sociale. Chapeau.

Volontariato come coesione sociale e pratica costituzionale

Mattarella ha spiegato che questa rete di impegno diffuso dimostra che “la nostra comunità non è ripiegata su sé stessa, ma sviluppa valori di coesione sociale”. Il volontariato, ha ribadito, “è una leva possente per dare vicinanza, fraternità e un senso alle relazioni sociali, con attenzione particolare alle fragilità”. L’impegno dei volontari è per il Presidente un’espressione diretta dei principi costituzionali di solidarietà e partecipazione: un’attività che offre sostegno a chi vive in condizioni di difficoltà e che contribuisce alla qualità della vita quotidiana: “La prossimità rende migliori e gratificanti le nostre vite”, ha detto, indicando la relazione diretta tra impegno civico e qualità delle relazioni sociali. Mattarella ha quindi collegato le esperienze del volontariato alla storia repubblicana, ricordando episodi che hanno segnato la memoria collettiva. “Dagli angeli del fango dell’alluvione di Firenze del 1966 ai tanti giovani accorsi nei terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, fino alle vicende recenti”, ha spiegato, “si potrebbe compilare un lungo calendario della solidarietà”. Secondo il Capo dello Stato, questi interventi hanno contribuito a definire l’identità nazionale. Il volontariato, infatti, “è stato fattore di unità” e ha accompagnato scelte decisive, come la costituzione e il potenziamento della Protezione civile, sistema in cui l’apporto dei volontari è tuttora essenziale.

Non solo emergenze

Mattarella ha chiarito che il volontariato non svolge solo un ruolo nelle grandi emergenze, ma entra nella vita di tutti i giorni: “Accompagna e offre significato alla quotidianità delle persone, quella personale e quella collettiva”, descrivendo un impegno che abbraccia anche la cura dell’ambiente, del patrimonio culturale e dei territori più vulnerabili. Il Presidente ha ricordato l’attività di migliaia di associazioni e di donne, uomini e giovani che operano nelle periferie urbane, nei quartieri isolati, nelle zone segnate da crisi sociali e demografiche. Nel passaggio conclusivo del suo intervento il Capo dello Stato ha definito il volontariato “una palestra di democrazia concreta”. In un contesto segnato da incertezze e paure, alimentate da quella che ha definito “tossine che oscurano il futuro”, la più alta carica dello Stato ha sostenuto che il volontariato può immettere “forza vitale” nel sistema democratico. Ha definito i volontari “veri e propri patrioti”, capaci di dimostrare come solidarietà e fraternità generino valore per chi dà e per chi riceve.

Mattarella ha concluso con un messaggio diretto ai volontari presenti e a quelli attivi in tutto il Paese: “Ai volontari dico grazie per l’impegno che mettete in campo ogni giorno”.

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