Il Bundestag ha approvato il 5 dicembre 2025 la riforma del servizio militare, segnando il ritorno della leva in Germania dopo la sospensione del 2011. La legge, sostenuta dal cancelliere Friedrich Merz, introduce un modello di servizio volontario con registrazione obbligatoria per i diciottenni e visite mediche di idoneità. In caso di carenza di volontari, il Parlamento potrà votare per ripristinare la coscrizione obbligatoria. La riforma punta a rafforzare la Bundeswehr, portando gli attuali 183.000 soldati a circa 270.000 entro il 2035, affiancati da 200.000 riservisti. Per il governo, si tratta di una misura necessaria per consolidare il ruolo della Germania come principale potenza militare europea e per rispondere alle crescenti tensioni internazionali. Ma la decisione ha scatenato una ondata di proteste giovanili. Migliaia di studenti hanno aderito allo “Schulstreik gegen Wehrpflicht”, lo sciopero scolastico contro la coscrizione, organizzato da associazioni studentesche e sindacati. Le manifestazioni hanno coinvolto circa 90 città, da Berlino a Monaco, da Dresda a Lipsia, con cortei che hanno visto la partecipazione di genitori e insegnanti. Solo nella capitale, oltre 10.000 persone hanno sfilato nel quartiere di Kreuzberg. Gli studenti denunciano la riforma come un passo verso il riarmo forzato e la militarizzazione della società. “Non vogliamo che la nostra generazione sia sacrificata per le ambizioni geopolitiche del governo”, hanno dichiarato i rappresentanti delle organizzazioni giovanili. Alcuni insegnanti hanno criticato le minacce di sanzioni disciplinari contro chi ha saltato le lezioni per partecipare alle proteste. Il governo difende la riforma come “modernizzazione necessaria” e insiste sul carattere volontario del servizio, ma le clausole che prevedono la possibilità di coscrizione obbligatoria alimentano i timori di un ritorno alla leva forzata.



