Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha confermato al ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani l’impegno diretto degli Stati Uniti nel caso di Alberto Trentini, il cooperante veneziano detenuto da oltre un anno in Venezuela senza accuse formali. Durante una lunga telefonata bilaterale, Rubio ha espresso “solidarietà e collaborazione piena” con l’Italia, assicurando che Washington sta lavorando attivamente per ottenere la liberazione di Trentini e degli altri detenuti politici nelle carceri del regime di Nicolás Maduro. Tajani ha ringraziato il segretario di Stato per il sostegno, sottolineando che “il caso Trentini ci sta profondamente a cuore” e che l’Italia continuerà a esercitare pressione diplomatica, anche attraverso l’ambasciatore a Caracas, Giovanni De Vito, che ha recentemente visitato Trentini in carcere. La Farnesina ha ribadito che il cooperante è detenuto “ingiustamente” e che il governo italiano sta lavorando “senza sosta” per riportarlo a casa. La madre di Trentini, Armanda Colusso, ha accolto con speranza la notizia, dichiarando che “ogni passo internazionale è una luce nel buio”. Il colloquio tra Tajani e Rubio ha toccato anche altri dossier internazionali, tra cui la guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente e la situazione in Venezuela, confermando il rafforzamento dell’asse Roma-Washington su temi di sicurezza e diritti umani. La rinnovata attenzione sul caso Trentini potrebbe accelerare le trattative diplomatiche, in un contesto regionale ancora instabile. Per l’Italia, il sostegno americano rappresenta un elemento chiave per sbloccare una vicenda che ha suscitato indignazione e mobilitazione civile.



