Il turismo in Italia vale 93 miliardi di euro.
È quanto emerge dal Conto Satellite del Turismo (CST) dell’Istat relativo al 2017. Il valore aggiunto turistico, derivante dalla sola quota sia delle industrie strettamente turistiche, sia di tutte le altre che compongono l’intera economia, si attesta sui 93 miliardi di euro, con un aumento del 6,2% rispetto al 2015 e un peso del 6% sul valore aggiunto totale dell’Italia.
Le attività economiche che hanno maggiormente portato a questo risultato sono quelle caratteristiche del turismo (71,9%), in particolare il settore dell’alloggio e dei ristoranti e pubblici esercizi genera il 25,4% del valore aggiunto del turismo e l’utilizzo della casa di proprietà per motivi turistici con il 28,7%. Il restante è ripartito principalmente tra le attività di trasporto (8,1%), commercio al dettaglio di beni caratteristici del Paese (5,8% per shopping) e altre attività non specifiche del turismo (28,1%).
L’analisi per tipologia di prodotto evidenzia coefficienti turistici (definiti come la quota di produzione destinata alla domanda turistica) particolarmente elevati nel caso dei prodotti più caratteristici del turismo, quali i servizi ricettivi (98,7%), i servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator (99,3%), il trasporto aereo (99,5). L’incidenza è molto alta anche per il trasporto marittimo e quello ferroviario (rispettivamente 86,3 e 69,6%), mentre è decisamente più contenuta per quei servizi in cui c’è maggiore commistione tra spesa turistica e non turistica come nel caso dei servizi di ristorazione (23,3%) e lo shopping (13,2%). (Italpress)