Il Senato approva senza voti contrari il disegno di legge sui reati agroalimentari, un provvedimento che punta a rafforzare la tutela del patrimonio alimentare italiano. Il testo, atteso da oltre dieci anni, introduce un aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il settore agroalimentare, un comparto che oggi vale 707 miliardi di euro e trova nella cosiddetta Dop Economy uno dei suoi punti di forza.
Un passo storico
A sottolineare l’importanza del voto al Senato è la Coldiretti che ha accolto con favore la decisione di Palazzo Madama, definendo il provvedimento “un passo storico” e riconoscendo i meriti del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per aver portato a compimento un percorso avviato con le proposte della cosiddetta Legge Caselli. La Coldiretti, in una nota, ora auspica un rapido via libera anche da parte della Camera.
Nuovi strumenti contro le frodi
La riforma mira a rafforzare gli strumenti per contrastare le frodi alimentari, con particolare attenzione alla tutela delle denominazioni di origine Dop e Igp, che secondo il XXIII Rapporto Ismea-Qualivita valgono quasi 21 miliardi di euro. Tra le novità più rilevanti figura l’introduzione del reato di “agropirateria”, che riconosce la rilevanza penale delle condotte fraudolente organizzate e reiterate.
L’impegno della Coldiretti
Il decreto interviene anche sul fronte amministrativo, inasprendo, come chiesto dalla Coldiretti e altre Associazioni del settore, le sanzioni per violazioni in materia di etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. Un tema sul quale Coldiretti svolge da anni una battaglia, chiedendo maggiore trasparenza per i consumatori e denunciando il fenomeno dell’“italian sounding”, favorito, sostiene la Coldiretti, “da norme doganali che permetterebbero a prodotti esteri di presentarsi come italiani dopo una semplice trasformazione finale”.



