L’ex presidente dell’Honduras Juan Orlando Hernández, condannato negli Stati Uniti per narcotraffico e corruzione, è stato liberato dopo aver ricevuto la grazia presidenziale da Donald Trump. La notizia, confermata dal Dipartimento di Giustizia americano, ha suscitato reazioni contrastanti sia a Washington che a Tegucigalpa. Hernández, 57 anni, era stato arrestato nel 2022 ed estradato negli USA, dove un tribunale federale lo aveva condannato a 45 anni di carcere per il suo coinvolgimento in una rete di traffico di cocaina verso gli Stati Uniti. La sua detenzione era stata considerata un segnale forte della cooperazione giudiziaria tra i due Paesi. La decisione di Trump, annunciata come “atto di clemenza straordinaria”, è stata giustificata con motivazioni politiche e diplomatiche: “L’Honduras è un partner strategico e merita stabilità”, ha dichiarato il presidente americano. Hernández è stato immediatamente rilasciato da un penitenziario federale e ha fatto ritorno a Tegucigalpa, dove è stato accolto da sostenitori ma anche da manifestazioni di protesta. Il governo honduregno ha espresso soddisfazione per la liberazione, definendola “un passo verso la riconciliazione nazionale”. L’opposizione, invece, ha denunciato la grazia come “un insulto alla giustizia e alle vittime del narcotraffico”. Organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno criticato duramente la decisione, sottolineando che Hernández era stato riconosciuto colpevole di gravi crimini e che la sua scarcerazione rischia di minare la lotta contro il narcotraffico nella regione. Gli analisti vedono nella mossa di Trump un segnale politico rivolto all’America Latina, dove gli Stati Uniti cercano di rafforzare alleanze in un contesto di crescente influenza cinese e russa. Tuttavia, la liberazione di Hernández potrebbe alimentare tensioni interne e internazionali, aprendo un nuovo capitolo controverso nelle relazioni tra Washington e Tegucigalpa.
Honduras, Juan Orlando Hernández liberato: Trump concede la grazia all’ex Presidente
