Il ponte dell’Immacolata si conferma anticipo delle vacanze natalizie per milioni di italiani. Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, saranno 13,9 milioni i cittadini che si metteranno in movimento tra il 5 e l’8 dicembre, con una permanenza media di 4,2 giorni. La maggior parte dei viaggiatori, 6,5 milioni, partirà già il 5 dicembre, mentre altri 4,9 milioni si muoveranno nella giornata di sabato 6. La grande maggioranza sceglierà ancora una volta l’Italia come destinazione principale, premiando soprattutto città d’arte, musei e mostre, insieme a località caratterizzate da un forte appeal naturalistico. Per quanto riguarda il soggiorno, gli italiani privilegeranno soprattutto alberghi e villaggi turistici, in linea con la ricerca di esperienze comode e rilassanti. La spesa media prevista si attesta a 635 euro a persona, per un giro d’affari complessivo stimato in 8,8 miliardi di euro. Chi opterà per l’estero guarderà soprattutto alle grandi capitali europee ed extraeuropee, che si confermano mete evergreen per il periodo.
Tra le tendenze più rilevanti segnalate dall’indagine, spicca il forte richiamo dei mercatini di Natale: il 61,3% dei viaggiatori inseriranno infatti nel proprio itinerario una visita alle tradizionali bancarelle, in crescita in tutto il territorio nazionale. Un fenomeno che, secondo Federalberghi, conferma quanto questo tipo di evento rappresenti un elemento centrale dell’esperienza turistica invernale.
“Scenario positivo, ma pesa il caro-vita”
Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta i risultati parlando di “scenario luminoso e rassicurante” in vista delle festività. “I dati confermano una forte determinazione a programmare un viaggio. Si continua a scegliere l’Italia, si ama ritrovare l’atmosfera dei mercatini natalizi, si cerca un arricchimento culturale nelle città d’arte e si privilegia il soggiorno in albergo per vivere una vacanza pienamente rilassante”, spiega Bocca, sottolineando come il calendario 2025 — con l’8 dicembre di lunedì — favorisca ulteriormente la propensione al viaggio. Tuttavia, il presidente evidenzia anche l’altra faccia della medaglia: “Accanto a milioni di italiani in movimento, una parte consistente del Paese resterà a casa a causa dell’aumento del costo della vita. È una fragilità reale, aggravata dai rincari nelle spese quotidiane, che costringono molti a rinunciare o a rimandare la vacanza”. La rilevazione è stata condotta da Tecnè tra il 19 e il 24 novembre su un campione di 4.003 italiani maggiorenni, rappresentativo della popolazione residente, utilizzando il sistema mixed mode: Cati (59%), Cami (11%) e Cawi (30%). Il campione è stratificato per regione e ampiezza demografica dei comuni, con variabili di controllo relative a età, titolo di studio e occupazione.



