Nonostante quasi cinque ore di confronto al Cremlino, Stati Uniti e Russia non hanno compiuto passi decisivi verso un’intesa sulla guerra in Ucraina. L’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e Jared Kushner, consigliere e genero del Presidente, sono tornati da Mosca senza un’intesa sui nodi centrali, in particolare la questione dei territori contesi. Da Washington il senatore Marco Rubio parla comunque di “progressi”, mentre lo stesso Trump ammette: “Siamo davanti a una situazione complicatissima. Un vero disastro”. Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha spiegato che i colloqui, pur condotti in un clima definito “positivo”, non hanno prodotto svolte. Secondo Ushakov, “la pace non è né più vicina né più lontana”, poiché permane la distanza su uno dei dossier più delicati: la definizione dei confini e delle aree sotto disputa.
Mosca – ha aggiunto – ritiene alcune idee americane “accettabili”, mentre altre “non possono essere prese in considerazione”. Le versioni tecniche del piano statunitense non sono state discusse nel dettaglio: “Abbiamo parlato della sostanza, non della forma”, ha chiarito il consigliere, assicurando che i contatti continueranno.
“Non cerchiamo un conflitto con l’Europa, ma risponderemo se provocati”
In parallelo alle dichiarazioni post-vertice, Vladimir Putin ha lanciato un messaggio diretto ai governi europei, affermando che la Russia non desidera uno scontro armato con l’Ue. Ma il Presidente ha avvertito che se l’Europa dovesse “aprire le ostilità”, Mosca “è pronta a reagire immediatamente”. Putin ha anche accusato i Paesi europei di essersi autoesclusi dal processo negoziale: “Si lamentano perché non sono al tavolo, ma nessuno li ha cacciati. Semplicemente non hanno un piano di pace”.
L’Ue accelera sulla fine del gas russo
Mentre la diplomazia cerca un punto d’incontro, Bruxelles compie un passo significativo sul fronte energetico. Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico per l’eliminazione graduale delle importazioni di gas russo, uno dei cardini del programma “RePowerEU”. Il testo prevede il divieto totale alle importazioni di GNL russo entro fine 2026 e lo stop definitivo al gas via gasdotto dall’autunno 2027.
L’obiettivo è rendere il mercato energetico europeo più autonomo e meno vulnerabile a pressioni esterne. L’intesa dovrà essere ratificata nelle prossime settimane, con voto in commissione l’11 dicembre e approvazione finale in plenaria entro metà mese.
“Serve stabilità per garantire il futuro dell’Ucraina”
Parlando dalla Casa Bianca, Trump ha ammesso che la risoluzione del conflitto resta lontana: “La nostra delegazione è a Mosca proprio per capire se ci sono margini. Non è una situazione semplice, anzi: un enorme caos”.



