La diplomazia sul conflitto in Ucraina entra in una fase che diversi attori considerano cruciale. Volodymyr Zelensky è arrivato a Parigi per la sua decima visita in Francia dall’inizio della guerra. Il presidente ucraino è stato accolto all’Eliseo da Emmanuel Macron per colloqui sulla ricerca di una pace definita giusta e duratura, con riferimento ai lavori di Ginevra e al piano elaborato dagli Stati Uniti. Accompagnato dalla moglie Olena, Zelensky parteciperà anche a due appuntamenti al Quai d’Orsay. Il primo riguarda la campagna Bring Kids Back dedicata al ritorno dei minori deportati in Russia. Il secondo inaugura la stagione culturale ucraina con l’obiettivo di valorizzare la dimensione simbolica della guerra.
La visita avviene mentre la leadership ucraina è scossa dalle dimissioni del capo di gabinetto Andriy Yermak, coinvolto in una maxi indagine anticorruzione. Parigi ribadisce comunque la piena fiducia nella capacità di Zelensky di guidare il Paese attraverso il negoziato.
Intanto negli Stati Uniti la delegazione ucraina guidata da Rustem Umerov ha concluso un nuovo round di colloqui in Florida. I lavori sono stati definiti intensi ma produttivi e hanno avuto al centro la definizione dei confini. Secondo diverse fonti americane e ucraine restano aperti nodi sostanziali sul testo finale del piano di pace. Umerov parla comunque di dinamica costruttiva e sottolinea la necessità di tutelare sovranità e interessi nazionali. Rubio conferma che i colloqui sono stati utili, pur riconoscendo che resta molto lavoro da fare. Steve Witkoff e Jared Kushner voleranno ora a Mosca. Il Cremlino ha annunciato un incontro tra Witkoff e Vladimir Putin per domani pomeriggio.
Donald Trump osserva con ottimismo i progressi del negoziato. Il presidente americano parla di buone probabilità di accordo e afferma di non avere una scadenza predefinita. Aggiunge però che la corruzione in Ucraina non aiuta. Trump conferma i contatti costanti con Rubio e Witkoff e sostiene che l’obiettivo resta fermare le vittime e convincere Mosca a valutare una soluzione.
Kiev intanto insiste per un incontro diretto tra Zelensky e Trump. Una fonte citata da Rbc Ukraine afferma che la presidenza ritiene necessario discutere in prima persona alcuni aspetti dell’intesa con Washington.
L’Unione Europea segue i negoziati in un clima di crescente urgenza. Al Consiglio Difesa Kaja Kallas afferma che la Russia non vuole la pace e che questa settimana può rivelarsi decisiva. La questione centrale riguarda l’utilizzo degli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina. Bruxelles è determinata a trovare un accordo entro il Consiglio Europeo di dicembre. Tajani conferma che sta prendendo forma una garanzia sulla sicurezza dell’Ucraina ispirata allo spirito dell’articolo 5 della Nato. Il ministro ribadisce che l’obiettivo è assicurare protezione aerea e impedire nuove aggressioni.
Nelle ultime ore interviene anche Guido Crosetto. Il ministro della Difesa sostiene che Putin conosce perfettamente le linee rosse di Kiev e che il piano Trump rappresenta un punto di partenza che deve diventare accettabile per l’Ucraina. Crosetto ricorda che la guerra continua a causare migliaia di vittime ogni giorno e che la pressione per un accordo è ormai globale.
Sul fronte Nato il capo del Comitato Militare Cavo Dragone espone al Financial Times l’ipotesi di una postura più aggressiva nei confronti della Russia in risposta agli attacchi ibridi. L’ammiraglio parla di possibile azione preventiva considerata come difensiva. Sottolinea però i vincoli giuridici dell’Alleanza.
Zelensky, dopo la tappa parigina, volerà in Irlanda per la sua prima visita presidenziale nel Paese. Il presidente informerà i partner europei sugli esiti del vertice in Florida, descritti come costruttivi ma con questioni difficili ancora aperte. Diplomazia, difesa ed energia sono le priorità indicate da Kiev per una settimana che si preannuncia determinante.
Ucraina, settimana decisiva. Zelensky da Macron, Trump vede “buone probabilità” di accordo
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