Wilmer Geovanny Chavarría Barre, noto come “Pipo”, è stato arrestato all’aeroporto della Costa del Sol mentre cercava di entrare in Spagna con un’identità falsa. Considerato il leader della gang ecuadoriana Los Lobos, Chavarría era tra i narcotrafficanti più ricercati del Sudamerica, accusato di aver orchestrato traffici di droga, estrazione mineraria illegale e centinaia di omicidi. L’operazione, condotta congiuntamente dalla polizia spagnola e da quella ecuadoriana, è stata definita “un successo internazionale” dal presidente dell’Ecuador Daniel Noboa, che ha ringraziato pubblicamente le autorità europee. Secondo il ministro dell’Interno John Reimberg, Chavarría avrebbe diretto le attività criminali anche durante la detenzione tra il 2011 e il 2019, coordinando attentati con autobombe e droni nella città costiera di Guayaquil. Negli ultimi anni, il boss si era rifugiato in Europa, dove avrebbe continuato a gestire le rotte del narcotraffico in collaborazione con il cartello messicano Jalisco Nueva Generación. Secondo fonti investigative, Chavarría avrebbe persino simulato la propria morte nel 2021 per sfuggire alla cattura, cambiando identità e spostandosi tra Marocco, Francia e Spagna. L’arresto arriva in un momento cruciale per l’Ecuador, che ha appena concluso un referendum sulla sicurezza e sta cercando di contenere l’escalation di violenza legata alle gang. Los Lobos, insieme ai rivali Los Choneros, è stato recentemente designato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica straniera, un’etichetta che apre la strada a sanzioni e operazioni congiunte. Chavarría è ora detenuto in Spagna, in attesa di estradizione. Le autorità ecuadoriane sperano di riportarlo nel Paese per processarlo con l’accusa di crimini organizzati, omicidio e terrorismo. Intanto, il suo arresto rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata e un segnale forte nella lotta internazionale contro il narcotraffico.
Arrestato in Spagna il boss dei Los Lobos: era uno dei narcotrafficanti più ricercati dell’Ecuador
