La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro nei confronti di Giancarlo Tulliani, residente a Dubai e attualmente latitante, su disposizione del Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione. Il provvedimento arriva su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma e riguarda beni per un valore complessivo di circa 2,2 milioni di euro. L’operazione, condotta dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), è collegata a una precedente inchiesta del 2017, quando il GIP di Roma aveva disposto misure cautelari nei confronti di un’associazione a delinquere transnazionale. Il gruppo era accusato di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Secondo le indagini, parte dei profitti illeciti dell’associazione era stata impiegata nella acquisizione di immobili e beni riconducibili alla famiglia Tulliani, e in particolare a Giancarlo. Quest’ultimo, dopo aver ricevuto ingenti somme tramite società offshore e trasferimenti privi di causale o giustificati da contratti fittizi, avrebbe spostato denaro all’estero tramite i propri conti bancari.
Risorve reinvestite
Le risorse illecite, ricostruisce la Guardia di Finanza, venivano poi reinvestite nell’acquisto di beni mobili e immobili oggi sottoposti a sequestro. Tra questi figurano una villa a Roma, diversi conti correnti in Italia e all’estero e due autovetture, una delle quali di lusso. La misura arriva dopo la sentenza del 30 aprile 2024 con cui il Tribunale Ordinario di Roma – Quarta Sezione Penale ha condannato Tulliani a 6 anni di reclusione per riciclaggio, disponendo contestualmente la confisca dei beni pari ai proventi illecitamente accumulati.



