È fortemente negativo il giudizio di Confagricoltura sulle modifiche alla proposta di bilancio pluriennale 2028-2034 presentata dalla Commissione europea. L’organizzazione degli agricoltori critica duramente la scelta di mantenere la programmazione unica e la struttura del cosiddetto Fondo Unico, giudicata “complessa” e portatrice di “un rischio concreto di rinazionalizzazione delle politiche agricole”. Secondo Palazzo della Valle, le poche risorse aggiuntive previste risultano “del tutto insufficienti” e non specificamente destinate al settore agricolo. La Commissione ha inoltre introdotto l’obbligo per ogni Stato membro di destinare almeno il 10% degli importi dei piani nazionali – al netto dei circa 300 miliardi di euro già garantiti in pagamenti diretti – alle cosiddette “aree rurali”.
Ma anche con questa quota aggiuntiva, Confagricoltura avverte che la somma complessiva delle risorse destinate all’agricoltura risulterebbe inferiore di almeno il 10% rispetto all’attuale dotazione, calcolata a prezzi correnti.
Manca sensibilità
“L’obiettivo della Confederazione è, e rimarrà, quello di garantire una politica di settore adeguata alle sfide a cui gli agricoltori sono chiamati”, sottolinea Confagricoltura, “e questo passa da una Pac che non toglie, né diluisce, le risorse per il settore”. L’organizzazione accusa la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen di “insensibilità” e di aver confermato “il passo falso già contenuto nella proposta di luglio”, evidenziando come le modifiche non rispondano alle reali esigenze del comparto primario europeo.
Confagricoltura annuncia infine che proseguirà con determinazione la propria azione sindacale e la mobilitazione “a tutela dell’agricoltura italiana ed europea”, ribadendo la necessità di una Politica agricola comune più equa, stabile e finanziariamente solida.



