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Volodymyr Zelensky, Presidente Ucraina

Zelensky avverte l’Europa: “Mosca vuole distruggere identità e territorio ucraini”

USA, stop alle armi a Kiev per 5 miliardi di dollari a causa dello Shutdown. Mattarella convoca il Consiglio supremo di difesa. Lavrov pronto a incontrare Rubio
martedì, 11 Novembre 2025
2 minuti di lettura

Ieri Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di voler bloccare lo sviluppo dell’Ucraina e di distruggerne identità e territorio. Nel suo messaggio il presidente ha anche definito le violazioni dello spazio aereo europeo con droni una prova generale sulla reazione di Europa e Stati Uniti. Secondo Zelensky la debolezza incoraggia il Cremlino e trasforma ogni risposta prudente in un segnale di cedimento, con il rischio di imporre nuove narrazioni e tenere l’Europa sotto ricatto energetico. Sul terreno le linee restano incandescenti. Si combatte duramente nell’area di Pokrovsk e lungo l’asse di Kupyansk, dove reparti russi rivendicano avanzate in zone boscose vicino alla stazione di Olivino. L’esercito ucraino afferma di aver effettuato una rotazione di unità a Myrnohrad e di mantenere vie logistiche seppur difficili. In serata a Kiev e in altre regioni è scattata l’allerta per la minaccia di attacchi balistici provenienti da nord est. La guerra si sposta anche sulle infrastrutture energetiche. Le forze speciali di Kiev hanno dichiarato di aver colpito una stazione di pompaggio in un deposito petrolifero russo in Crimea, nodo della catena logistica militare. L’Ucraina ha chiesto la convocazione del Consiglio dei governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica dopo nuovi raid russi contro la rete elettrica. L’Unione europea ha parlato di un esempio vergognoso delle intenzioni pacifiche di Mosca e di un rischio deliberato di disastro nucleare per gli attacchi alle sottostazioni che alimentano le centrali di Khmelnytskyi e Rivne.

Droni in Belgio e “quinta colonna” russa in Europa

Il fronte interno europeo appare più esposto. In Belgio sono stati avvistati cinque droni sopra la centrale nucleare di Doel, mentre negli ultimi giorni si sono moltiplicate le interruzioni agli scali di Bruxelles e Liegi per segnalazioni simili. Il premier polacco Donald Tusk ha avvertito che in ogni Paese europeo opera una quinta colonna putiniana impegnata in una guerra dentro le nostre società. La Bulgaria intanto rafforza la sicurezza della raffineria Lukoil di Burgas in vista di una possibile nazionalizzazione per proteggere infrastrutture critiche. Bruxelles ha ricordato che l’Ungheria beneficia già di deroghe sulle importazioni di greggio russo e che non esiste per ora una scadenza fissata per un ventesimo pacchetto di sanzioni. In settimana sono attese le opzioni della Commissione per sostenere finanziariamente Kiev anche tramite proventi degli asset russi congelati.

Washington blocca nuovi fondi

Dall’altra sponda dell’Atlantico pesano le incertezze politiche. Lo shutdown a Washington ha congelato forniture militari per circa cinque miliardi di dollari. Sul piano militare Kiev annuncia la volontà di ordinare venticinque sistemi Patriot agli Stati Uniti, chiedendo ai partner europei prestiti temporanei dei loro sistemi in attesa delle consegne dell’industria. Zelensky torna a invocare una protezione multilivello del cielo che includa aviazione moderna e droni intercettori, progetti industriali congiunti e lo scudo aereo europeo. Mosca parla di convinzione illusoria europea in una possibile vittoria ucraina e ribadisce che la guerra finirà solo quando saranno raggiunti gli obiettivi iniziali, dall’esclusione di Kiev dalla Nato al controllo su Donetsk Luhansk Kherson Zaporizhzhia e sulla Crimea. Il Cremlino assicura che Sergej Lavrov continua a lavorare e si dice pronto a un incontro con il segretario di Stato statunitense Marco Rubio, dopo indiscrezioni su una sua presunta marginalizzazione.

Mattarella convoca il Consiglio supremo di difesa

In Italia si muove anche il quadro istituzionale. Il presidente Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di difesa per lunedì 17 novembre alle 16 e 30 al Quirinale. All’ordine del giorno evoluzione dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, iniziative di pace e valutazione delle minacce ibride comprese le ricadute sulla sicurezza europea e nazionale. Ma restano aperti capitoli giudiziari e umanitari. In Italia l’ex militare ucraino Serhii Kuznietsov, accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream, denuncia violazioni dei diritti e prosegue lo sciopero della fame nel carcere di Ferrara in attesa della decisione della Cassazione sulla consegna alla Germania. Da Kiev arriva una richiesta formale di garanzie alle autorità italiane.

Prospettive finanziarie per Kiev

Sul versante economico Kiev prepara tempi più duri. Il viceministro delle Finanze Oleksandr Kava prevede per il 2026 una situazione finanziaria più complessa con un buco da circa sessanta miliardi di dollari tra il prossimo anno e il successivo. In attesa di nuove decisioni europee e statunitensi la resilienza ucraina dipende da armamenti difensivi energia e cassa. Tre variabili decisive mentre sul fronte continuano a cadere missili e droni.

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