La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico non identificato verso il Mar del Giappone, in quella che Seul ha definito “l’ultima provocazione di Kim Jong-un”. Il lancio è avvenuto il 7 novembre, pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni mirate contro otto banchieri nordcoreani, accusati di riciclare criptovalute rubate per finanziare il programma di armamenti di Pyongyang. Secondo il Comando congiunto dei capi di Stato maggiore sudcoreani, il missile è stato lanciato dalla zona nord-occidentale del Paese, vicino al confine con la Cina, e ha volato per centinaia di chilometri prima di cadere fuori dalla zona economica esclusiva giapponese. Tokyo ha confermato che non si registrano danni, ma ha condannato l’azione come “una minaccia alla stabilità regionale”. Il Dipartimento di Stato americano ha definito il lancio “una violazione delle risoluzioni ONU” e ha ribadito l’impegno a rafforzare la cooperazione con Corea del Sud e Giappone. Il Segretario alla Difesa USA Pete Hegseth, in visita a Seul per i colloqui annuali sulla sicurezza, ha elogiato il piano sudcoreano per la costruzione di un sottomarino a propulsione nucleare, approvato da Trump pochi giorni prima del test missilistico. Le sanzioni statunitensi, annunciate il 5 novembre, colpiscono banchieri operanti principalmente da Cina e Russia, accusati di gestire reti finanziarie internazionali per dissimulare fondi provenienti da attacchi ransomware e furti di criptovalute. Secondo il Tesoro USA, parte di questi fondi sarebbe stata destinata direttamente al programma missilistico nordcoreano. La Corea del Sud ha dichiarato di valutare nuove sanzioni autonome contro Pyongyang, in coordinamento con Washington. Il vice ministro degli Esteri Kim Jin-ah ha sottolineato l’importanza di “contrastare le minacce digitali e militari provenienti dal Nord”.
Corea del Nord, nuovo lancio missilistico dopo le sanzioni Usa contro i suoi banchieri
