Un aereo cargo della UPS è precipitato il 4 novembre poco dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Muhammad Ali di Louisville, nello stato americano del Kentucky. Il bilancio provvisorio è di almeno 7 morti e 11 feriti, secondo quanto dichiarato dal governatore Andy Beshear, che ha definito l’accaduto “una tragedia devastante per la nostra comunità”. Il velivolo, un McDonnell Douglas MD-11 diretto a Honolulu, ha perso quota pochi istanti dopo l’avvio della corsa in pista, schiantandosi contro una zona industriale adiacente all’area aeroportuale. Alcuni testimoni parlano di “una palla di fuoco nel cielo” e di “un boato che ha fatto tremare i vetri”. A bordo si trovavano tre membri dell’equipaggio, tutti deceduti. Le altre vittime si trovavano a terra, tra lavoratori e passanti. Le autorità hanno ordinato ai residenti di restare in casa nel raggio di 10 chilometri e hanno sospeso le operazioni aeroportuali per l’intera notte. Squadre di soccorso, vigili del fuoco e unità mediche sono intervenute rapidamente, ma le fiamme hanno reso difficile l’accesso ai rottami. La Federal Aviation Administration (FAA) ha avviato un’indagine per chiarire le cause dell’incidente. Secondo le prime ipotesi, il motore sinistro dell’aereo avrebbe preso fuoco durante il decollo, provocando una perdita di controllo. Un video amatoriale mostra il velivolo sollevarsi leggermente da terra prima di esplodere in volo e precipitare. La compagnia UPS ha espresso “profondo cordoglio” e ha confermato la piena collaborazione con le autorità. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inviato le condoglianze alle famiglie delle vittime, mentre il sindaco di Louisville ha proclamato due giorni di lutto cittadino. Intanto, la città si interroga sulla sicurezza delle operazioni cargo e sulla prossimità delle aree residenziali alle rotte di volo.



