La corsa per il sindaco di New York si infiamma nel giorno del voto, con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che lancia un duro attacco al candidato democratico Zohran Mamdani, minacciando di tagliare i fondi federali alla città in caso di sua elezione. “Se Mamdani sarà sindaco, New York non riceverà altro che il minimo indispensabile,” ha scritto Trump sul suo social Truth, definendo il giovane politico “un comunista incapace” e “una minaccia per la sopravvivenza della città”. Mamdani, 34 anni, musulmano di origine ugandese e indiana, è il grande favorito secondo i sondaggi, con il 46% dei consensi. Ex membro dell’Assemblea di New York, è sostenuto da giovani, minoranze e attivisti progressisti. A sfidarlo ci sono Andrew Cuomo, ex governatore dello stato, candidato indipendente dopo la sconfitta alle primarie, e il repubblicano Curtis Sliwa, fondatore dei Guardian Angels. A sorpresa, anche Elon Musk è intervenuto nel dibattito, invitando i suoi follower a votare per Cuomo. “Non è perfetto, ma è l’unico che può evitare il disastro,” ha scritto su X, l’ex Twitter, rilanciando le parole di Trump e definendo Mamdani “troppo radicale per una città come New York”. Il clima è teso: Mamdani ha risposto alle accuse definendole “intimidazioni antidemocratiche” e ha ribadito il suo impegno per trasporti gratuiti, diritto alla casa e giustizia sociale. Cuomo, invece, ha cercato di posizionarsi come alternativa moderata, mentre Sliwa ha accusato entrambi di “essere troppo morbidi sulla criminalità”. L’affluenza è alta, con oltre 735.000 voti anticipati già registrati. Il risultato potrebbe avere ripercussioni nazionali, dato che Mamdani è considerato da alcuni analisti come possibile futuro candidato presidenziale.



