“Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un’infrastruttura strategica per l’Italia, non solo per il valore simbolico di collegamento tra Nord e Sud, ma soprattutto per le ricadute economiche e produttive che può generare sull’intero sistema Paese”. A dirlo è Gino Sciotto, Presidente nazionale della Fapi, la Federazione autonoma delle piccole imprese, che interviene nel dibattito sul futuro dell’opera dopo i rilievi della magistratura contabile. Sciotto sottolinea come la Fapi “comprenda e rispetti il ruolo della magistratura contabile e la necessità di garantire trasparenza e correttezza procedurale”, ma invita a non trasformare i controlli in un freno alla crescita: “Un’opera di questa portata non può essere bloccata o rallentata da incertezze burocratiche. Il Ponte è un volano di sviluppo per migliaia di imprese e lavoratori, in particolare nel Mezzogiorno, e può contribuire in modo decisivo alla crescita del settore delle costruzioni, della logistica e dei servizi collegati”.
Rispetto delle normative
Il Presidente della Fapi richiama anche l’importanza di garantire “il pieno rispetto delle normative e dei principi di sostenibilità ambientale e finanziaria”, ma chiede al Governo e agli enti competenti di “lavorare in modo coeso per superare rapidamente gli ostacoli tecnici e amministrativi, restituendo fiducia alle imprese e ai cittadini”. “L’Italia – conclude Sciotto – ha bisogno di infrastrutture moderne e di una visione chiara per il futuro. Il Ponte sullo Stretto non è solo un collegamento tra due sponde, ma il simbolo di un Paese che vuole crescere, innovare e costruire opportunità di lavoro e sviluppo per le nuove generazioni”.



