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Ucraina, Pokrovsk sotto assedio, Kiev colpisce terminal petrolifero nel Mar Nero. Droni su base militare in Belgio

6 morti nei raid russi, 2 bambini. L'esercito russo ha perso 31mila soldati nel mese di ottobre
lunedì, 3 Novembre 2025
2 minuti di lettura

Secondo il ministero della Difesa ucraino, le forze russe hanno perso oltre 31.000 soldati nel solo mese di ottobre, “l’equivalente di tre divisioni”. Nello stesso periodo, Kiev afferma di aver distrutto 230 veicoli corazzati, 800 sistemi di artiglieria, 29 lanciarazzi multipli e 93 carri armati. Lo Stato maggiore ucraino aggiunge che la difesa aerea ha abbattuto più di 11.000 obiettivi lanciati dalla Russia, tra droni e missili. Ma mentre Kiev annuncia perdite record tra le fila dell’esercito di Mosca, sei civili, tra cui due bambini, sono morti sotto le bombe russe.

“Le forze russe hanno attaccato le regioni di Dnipropetrovsk e Odessa”, ha dichiarato l’ufficio del procuratore generale ucraino. A Zaporizhzhia quasi 58.000 famiglie sono rimaste senza elettricità, secondo il governatore Ivan Fedorov. Nella regione di Odessa, un raid con droni ha colpito un parcheggio di camion: due persone sono state uccise e una è rimasta ferita. A Zaporizhzhia, 18 insediamenti sono stati presi di mira in 753 attacchi, con un bilancio di un morto e tre feriti. Nella regione di Dnipropetrovsk, un negozio è stato distrutto da un missile russo. Due persone sono rimaste uccise e sette ferite, tra cui alcuni residenti di un quartiere alla periferia di Dnipro. Le immagini diffuse sui social mostrano un incendio di vaste proporzioni tra le macerie.

La stessa notte, le forze armate ucraine hanno colpito il terminal petrolifero di Tuapse, nella regione russa di Krasnodar, uno dei più grandi del Mar Nero. I droni hanno provocato incendi e danni a una petroliera ormeggiata al molo, senza causare vittime. L’impianto, gestito da Rosneft, è un nodo strategico per l’esportazione di prodotti petroliferi russi: oltre sette milioni di tonnellate tra gennaio e settembre, secondo Reuters. Fonti locali citate da Ria Novosti parlano di “due imbarcazioni civili straniere danneggiate”, mentre diversi canali Telegram russi riferiscono di almeno tre incendi scoppiati nella zona portuale.

Uno di essi avrebbe coinvolto il complesso di attracco RN-Marine Terminal Tuapse LLC, un altro il terminal di carico vicino al frangiflutti meridionale. Contemporaneamente, droni ucraini hanno colpito anche sottostazioni elettriche nella regione di Lugansk, occupata dai russi, causando interruzioni di corrente in quattro comuni. Mosca afferma di aver abbattuto 164 droni in una sola notte, di cui 39 sul Mar Nero e 32 su Krasnodar.

Pokrovsk, Mosca tenta l’affondo

Sul fronte orientale, i combattimenti si concentrano attorno a Pokrovsk, città strategica dell’oblast di Donetsk. Le forze ucraine affermano di aver respinto un tentativo russo di penetrare nelle aree residenziali e tagliare le linee di rifornimento. “Non c’è accerchiamento né blocco delle città”, ha dichiarato il comandante in capo Oleksandr Syrsky, che parla di “pesanti scontri” e di una “difesa coordinata” tra forze speciali, operatori di droni e unità d’assalto.

A suo dire, Mosca starebbe pagando “un prezzo altissimo” nel tentativo di portare a termine “l’ordine del dittatore del Cremlino di conquistare il Donbass”. Fonti di Kiev riferiscono che nei giorni scorsi la direzione dell’intelligence militare (Hur), guidata da Kyrylo Budanov, ha condotto un’operazione speciale con l’uso di elicotteri Black Hawk e unità d’assalto aviotrasportate. Mosca sostiene invece di aver sventato l’incursione, uccidendo undici militari ucraini, notizia che Kiev ha smentito.

Droni su una base Nato in Belgio

Fuori dal teatro del conflitto, preoccupazione in Belgio dopo l’avvistamento di droni per due notti consecutive sopra la base aerea di Kleine-Brogel, nel nord-est del Paese, dove sarebbero custodite testate nucleari statunitensi. Il ministro della Difesa Theo Francken ha parlato di “una missione mirata”, non di semplici sorvoli. “Un elicottero della polizia ha seguito uno dei droni, ma lo ha perso di vista”, ha detto, confermando l’apertura di un’indagine.

Mosca: “Vertice con Trump non necessario”

Infine, sul piano diplomatico, il Cremlino frena sull’ipotesi di un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che “una riunione è possibile, ma al momento non necessaria”, sottolineando la priorità del “lavoro certosino sul processo di pace”. L’incontro, previsto inizialmente a Budapest, era stato rinviato lo scorso 23 ottobre dallo stesso presidente americano, che aveva giudicato “non ancora mature” le condizioni per un’intesa.

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