In meno di quarantotto ore sono state superate le 10.000 firme a sostegno della ‘Lettera per il cinema’, l’appello promosso da Cultura Italiae contro i tagli al settore audiovisivo previsti nella manovra finanziaria 2025. L’iniziativa, che sta rapidamente raccogliendo consensi da tutto il Paese, è stata sottoscritta da attori, attrici, registi, produttori, sceneggiatori, maestranze, critici e intellettuali, uniti nella richiesta al Governo di rivedere la norma che riduce le risorse del Fondo per lo Sviluppo degli Investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo (istituito dalla Legge 220 del 2016). La manovra, secondo la bozza attualmente in discussione, prevede una riduzione di circa 450 milioni di euro in due anni, con stanziamenti che scenderebbero a 190 milioni nel 2026 e 240 milioni nel 2027. Una sforbiciata che il mondo del cinema definisce “senza precedenti”, e che — denunciano le associazioni di categoria Agis, Anec, Acec e Fice — rischia di mettere “a rischio migliaia di lavoratori, schermi e comunità, annientando un presidio sociale e culturale”.
L’appello chiede al Governo di riconfermare le risorse e di garantire stabilità normativa a un comparto considerato strategico non solo per la cultura, ma anche per l’economia nazionale. “Cresce nel Paese una mobilitazione trasversale, che travalica partiti e appartenenze”, si legge nella nota diffusa dai promotori, a testimonianza di un fronte unitario che va oltre le divisioni politiche.



