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Crosetto: “I cori fascisti di Parma? Da condannare senza ambiguità. Quelle persone vanno mandate via”

sabato, 1 Novembre 2025
1 minuto di lettura

“I cori fascisti di Parma si commentano da soli, sono qualcosa che nulla a che fare con Fratelli d’Italia e nulla doveva avere a che fare. Quelle persone vanno prese a calci e mandate via”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto, a margine di un evento elettorale a Napoli, ha condannato con fermezza gli episodi avvenuti durante una manifestazione nel capoluogo emiliano, prendendo le distanze da ogni forma di nostalgia fascista. Il titolare della Difesa ha poi toccato una serie di temi internazionali e di politica interna, delineando un quadro complesso e, per certi versi, preoccupato. “Quello che sta succedendo è nella logica di questi anni. È un mondo instabile, sempre più instabile – ha osservato Crosetto – in cui a prevalere sono gli scontri tra potenze, non tra grandi democrazie. Sembra che il destino del mondo venga deciso in base alla forza militare o economica delle nazioni, e non più al diritto internazionale”.

Venezuela e traffico di droga

Nel suo intervento, Crosetto ha anche commentato la situazione in Venezuela, collegandola al tema del narcotraffico e alla crisi americana legata al consumo di fentanyl. “Se andaste nelle città americane vi rendereste conto del disastro che il fentanyl sta provocando su intere generazioni – ha spiegato –. Penso che alla fine l’intervento contro il narcotraffico, che arriva principalmente da quel Paese, sarà molto duro da parte degli Stati Uniti. Ma se il narcotraffico è legato al Governo, si pongono questioni da affrontare anche in sede sovranazionale, negli organismi multilaterali”.

Il referendum e la riforma della giustizia

Sul fronte interno, Crosetto ha affrontato anche il tema del referendum costituzionale e della riforma della giustizia, difendendo la linea del Governo. “Il referendum significa affidare l’ultima parola al popolo. Quando si esprime, si prende atto di quello che ha deciso. Il punto è spiegare bene di cosa si parla. Non penso che questa riforma contenga nulla di negativo”, ha dichiarato.
Il ministro ha poi sottolineato come, nei principali Paesi europei, il sistema giudiziario funzioni in modo diverso rispetto all’Italia: “In Spagna, Francia e Germania i pubblici ministeri dipendono dall’esecutivo, mentre in Italia continueranno a essere liberi. L’unica cosa che si fa è togliere il Csm dalle mani delle correnti, e non mi pare che questo possa compromettere l’autonomia della magistratura”. Infine, Crosetto ha minimizzato le polemiche sullo sdoppiamento tra magistratura giudicante e inquirente: “Oggi solo lo 0,5% dei pm passa dall’altra parte, quindi parliamo di un dato irrilevante. È un tema più politico che reale. Nessuno tocca la giustizia: anzi, si cerca di ricostruire le condizioni perché torni a essere giustizia con la ‘G’ maiuscola, capace di garantire tutti”.

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