I gruppi parlamentari di Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno avviato l’iter formale per la richiesta di referendum popolare sulla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti. I tre gruppi hanno inviato due lettere identiche – una alla Camera dei deputati e una al Senato della Repubblica – indirizzate ai rispettivi segretari generali, per chiedere di predisporre i moduli per la raccolta e la certificazione delle firme necessarie, come previsto dall’articolo 138, secondo comma, della Costituzione, e dagli articoli 4 e 6 della legge 25 maggio 1970, n. 352.
Le lettere sono state firmate dai vicepresidenti vicari dei gruppi: Simona Bonafé (Pd), Carmela Auriemma (M5S) e Marco Grimaldi (Avs) per la Camera, e da Alfredo Bazoli (Pd), Alessandra Majorino (M5S) e Tino Magni (Avs) per il Senato.
Il testo di legge e le procedure
La richiesta riguarda il testo della legge costituzionale intitolata ʼNorme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinareʼ, approvato in seconda deliberazione con la maggioranza assoluta dei componenti prima dalla Camera, il 18 settembre 2025, e poi dal Senato, il 30 ottobre 2025. Come previsto dall’articolo 3 della legge n. 352 del 1970, l’approvazione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 31 ottobre 2025, aprendo il termine di tre mesi per la presentazione della richiesta referendaria.
Nelle lettere, Pd, M5S e Avs indicano i delegati incaricati di depositare la richiesta di referendum presso la Cancelleria della Corte di Cassazione: per la Camera, Chiara Braga, Riccardo Ricciardi e Luana Zanella; per il Senato, Francesco Boccia, Stefano Patuanelli e Peppe De Cristoforo.
 
				
 
             
            



 
                