Nessun passo indietro del Governo sul Ponte sullo Stretto di Messina dopo lo stop della Corte dei conti alla delibera Cipess. Ieri in mattinata si è svolta a Palazzo Chigi una riunione tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i Vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, e i Sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, dedicata al progetto dell’infrastruttura. Al termine dell’incontro, una nota ufficiale di Palazzo Chigi ha chiarito la linea dell’esecutivo: “Si è convenuto di attendere la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei conti. Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Rimane fermo l’obiettivo, pienamente condiviso dall’intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell’opera”.
Da parte sua la Corte dei conti ha precisato che la decisione della Sezione di controllo di legittimità si è espressa “su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al piano economico-finanziario per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera”. In una nota, i giudici contabili hanno sottolineato che “il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica”, ricordando che “le critiche devono comunque svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati”.
Solidarietà dallʼAnm
Sulla vicenda è intervenuta anche l’Associazione nazionale magistrati, che ha espresso “piena solidarietà ai colleghi della Corte dei conti ingiustamente attaccati da esponenti del governo per aver semplicemente svolto una funzione che la legge gli attribuisce a tutela della cittadinanza”. L’Anm ha sottolineato che “i magistrati contabili, come tutti i magistrati, operano con serietà e competenza a tutela delle risorse pubbliche con un compito prezioso per il funzionamento dello Stato” e che “la loro delegittimazione è dannosa perché certifica la totale insofferenza al controllo di legalità”.
In difesa dell’esecutivo è intervenuto il Sottosegretario al Mit Tullio Ferrante (Forza Italia) che ha definito la decisione della Corte “un’ingerenza grave e indebita”, accusando i giudici di voler “prevaricare scelte politiche spettanti solo al Governo e al Parlamento”. “Il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica per il Paese sostenuta anche dall’Europa e capace di modernizzare il sistema dei trasporti nazionale e rilanciare l’economia del Sud. Il progetto va avanti, come anche la riforma costituzionale della giustizia che oggi approveremo in via definitiva”.
Sulla stessa linea la Sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano (FI) che ha spiegato che “nelle prossime settimane l’esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte dei conti con una deliberazione specifica del Consiglio dei ministri”. Tale atto, ha precisato, “potrà confermare la necessità dell’opera e consentire la registrazione con riserva, che attribuirebbe piena efficacia legale al provvedimento”.
Dura invece la replica delle opposizioni
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha accusato l’esecutivo di “insistere su un carrozzone da 13,5 miliardi di euro con progetti vecchi e pieni di falle, mentre gli stipendi reali crollano e il Paese ha ben altre priorità”. Per la Capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga, “insistere su un progetto dannoso e costoso sarebbe una follia: le risorse dovrebbero essere destinate a infrastrutture che migliorino davvero la vita dei cittadini”.
Dello stesso avviso il Presidente dei senatori dem Francesco Boccia, secondo cui “la Corte dei conti si è limitata a dire che il piano economico-finanziario è sbagliato. Quelle risorse non sono del governo, ma degli italiani”. Critiche anche da Avs. L’Europarlamentare Leoluca Orlando ha parlato di “mostruosità giuridica”, mentre la Cgil ha definito la decisione della Corte “la prova del fallimento di legalità, trasparenza e competenza del governo”.
Difesa del progetto
Per il Segretario generale dell’Ugl Paolo Capone “il Ponte sullo Stretto rappresenta un’esigenza cruciale per garantire alla Sicilia la continuità territoriale e per rilanciare la competitività del Mezzogiorno”. Anche la Confapi ha parlato di “un’opera capace di creare lavoro e stimolare le filiere produttive”, mentre Confagricoltura, per voce del Presidente Massimiliano Giansanti, auspica che “al termine del confronto istituzionale il progetto possa trovare attuazione, contribuendo a migliorare mobilità e coesione territoriale”.
Infine, i Segretari regionali dell’Ugl Sicilia e Calabria, Carmelo Giuffrida e Giovanni Arconte, hanno definito la posizione della Corte “un freno allo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intero Paese”.
Il coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano, ha parlato infine di “un caso istituzionale senza precedenti”, ricordando che “il controllo della Corte dei conti ha una funzione di garanzia di legittimità, non di opportunità politica”.
 
				
 
             
            



 
                