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Papa Leone XIV

Leone XIV: “La Chiesa non tollera l’antisemitismo e lo combatte”

In Piazza San Pietro il Papa ha richiamato il valore del dialogo e la condanna di ogni forma di antisemitismo, nel sessantesimo anniversario della dichiarazione conciliare “Nostra Aetate”
giovedì, 30 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Si è svolta ieri mattina in Piazza San Pietro l’udienza generale di Papa Leone XIV. L’incontro, iniziato alle 10, è stato dedicato al sessantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, documento con cui il Concilio Vaticano II aprì una nuova stagione nei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non cristiane. Davanti a migliaia di fedeli e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, il Pontefice ha ribadito con fermezza che «la Chiesa non tollera l’antisemitismo e lo combatte, a motivo del Vangelo stesso».

Sessant’anni di dialogo

Nel suo intervento, Leone XIV ha ricordato come Nostra Aetate, approvata il 28 ottobre 1965, segnò una svolta storica. Il documento afferma che la Chiesa “deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell’antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque”. Il Papa ha sottolineato che «tutti i miei predecessori hanno condannato l’antisemitismo con parole chiare» e che questo impegno rimane un dovere permanente della comunità cattolica. Ha inoltre spiegato che il dialogo interreligioso «non è un’opzione tra le altre, ma una responsabilità che nasce dalla fede stessa».

Un invito alla vigilanza

Il Pontefice ha poi rivolto un monito contro ogni abuso della religione. «Dobbiamo essere vigilanti contro l’abuso del nome di Dio e della religione, nonché contro i pericoli rappresentati dal fondamentalismo religioso e dall’estremismo» ha dichiarato, avvertendo che ogni fede può essere distorta quando viene usata per giustificare violenza o odio. Con il termine fondamentalismo si intende un’interpretazione rigida e letterale della religione, mentre estremismo indica l’adozione di comportamenti radicali e talvolta violenti in nome di un’idea o di una fede.

La memoria come via di riconciliazione

Nel ricordare le difficoltà del passato, il Papa ha osservato che «in questo periodo ci siano stati anche malintesi, difficoltà e conflitti, che però non hanno mai impedito la prosecuzione del dialogo». Ha ringraziato i rappresentanti delle comunità ebraiche per il cammino compiuto insieme e ha espresso gratitudine per «tutto ciò che è stato realizzato nel dialogo ebraico-cattolico in questi sei decenni».

Un messaggio per il tempo presente

Le parole del Pontefice giungono in un momento segnato da tensioni internazionali e da episodi di intolleranza che coinvolgono anche le comunità religiose. Pur senza citare direttamente i conflitti in corso, Leone XIV ha invitato a «non lasciarsi dividere dalle ingiustizie di alcuni o dalle circostanze politiche», ribadendo che «la nostra unità, la nostra amicizia e la nostra collaborazione sono oggi più necessarie che mai». Il Papa ha ricordato che il dialogo fra religioni è un cammino che si costruisce nella vita quotidiana, attraverso gesti concreti di rispetto e di ascolto reciproco.

Un richiamo universale

L’udienza si è conclusa con un invito alla preghiera per la pace e per le popolazioni colpite dalle guerre e dai disastri naturali. «Vi chiedo di sostenere con la preghiera quanti soffrono a causa dei conflitti» ha detto il Pontefice, rivolgendosi ai fedeli presenti. Ha poi esteso un pensiero «alle persone più vulnerabili e alle vittime di ogni forma di discriminazione», ricordando che la dignità umana non conosce confini di religione o di popolo.

Saluti ai pellegrini

Al termine dell’udienza, Leone XIV ha salutato i gruppi di pellegrini provenienti da diversi Paesi, incoraggiandoli a portare nei loro contesti di vita lo spirito di dialogo e fraternità. In lingua italiana ha rivolto un particolare pensiero alle famiglie, alle parrocchie e alle associazioni impegnate nella promozione della pace. Ha poi salutato i fedeli nelle varie lingue, sottolineando il valore universale dell’incontro del mercoledì, che unisce credenti di nazioni diverse in un momento comune di ascolto e preghiera.

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