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Furti e armi in casa: 14,5 milioni di italiani colpiti, 5 milioni con una pistola in casa

Il Rapporto Censis–Verisure fotografa un Paese inquieto: il 28,6% ha subìto almeno un furto, il 59% teme di essere derubato. Roma guida la classifica con 8.699 colpi, Pisa la città con l’incidenza più alta
giovedì, 30 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

È un’Italia che si sente meno sicura quella fotografata dal quarto Rapporto dell’Osservatorio Censis–Verisure sulla sicurezza della casa, presentato a Roma e intitolato ‘La sicurezza al servizio degli italiani’. Secondo la ricerca circa 14 milioni e mezzo di cittadini, pari al 28,6% della popolazione, hanno subìto almeno un furto in casa nel corso della vita. A questi si aggiungono 8 milioni di persone (16,1%) che hanno vissuto un tentativo di furto non riuscito e 4 milioni e mezzo (8,7%) vittime di atti vandalici contro la propria abitazione. Il 59% degli italiani considera oggi il furto in casa il reato più temuto, un dato in forte crescita rispetto al 48% dello scorso anno. Eppure, i numeri ufficiali mostrano un calo: nel primo semestre del 2025 i furti in abitazione sono stati 61.555, l’8,6% in meno rispetto al 2024, e le rapine si sono ridotte dell’11,6%. La paura, tuttavia, resta alta, segno che la percezione della sicurezza spesso supera la realtà dei dati.

Roma, Milano e Torino guidano la classifica dei furti

Nel 2024 in Italia si sono contati 155.590 furti in abitazione (+5,4% sul 2023) e 1.891 rapine (+1,8%). Roma è la città più colpita, con 8.699 furti (31,7 reati ogni 10.000 abitanti), seguita da Milano (3.152) e Torino (2.024). Ma se si considera l’incidenza sulla popolazione, il record spetta a Pisa, dove si registrano 75,7 furti ogni 10.000 abitanti, seguita da Modena, Bolzano, Udine e Verona. L’88,8% degli italiani ritiene che la sicurezza sia una sfida collettiva, che deve coinvolgere Stato, aziende e cittadini. L’88,9% possiede già almeno un dispositivo di protezione domestica, il 67,8% ne ha più di uno e il 64,1% dichiara di voler investire ancora di più in futuro. La porta blindata è presente nel 65,3% delle abitazioni, il 35,1% dispone di un videocitofono e l’11,1% di una serratura elettronica. Gli italiani si mostrano anche più prudenti: l’87% non apre agli sconosciuti, il 67,1% chiude la porta a chiave anche quando è in casa e il 69,2% evita di postare foto o informazioni sui social durante le vacanze. C’è persino chi rinuncia a partire: il 17,1% non lascia la casa per timore di furti.

Quasi 5 milioni di armi nelle case italiane

Il dato più preoccupante riguarda la presenza di armi da fuoco: quasi 5 milioni di italiani ne possiedono una. Più della metà (52,2%) ritiene giusto poter sparare a un ladro entrato in casa, una percentuale che sale al 78,8% tra i possessori di armi. Il 20,4% della popolazione si dichiara favorevole a rendere più facile l’acquisto e oltre il 50,9% pensa che i cittadini dovrebbero organizzarsi in ronde per contribuire al controllo del territorio. Una tendenza che segnala un crescente desiderio di autodifesa e, al tempo stesso, una certa sfiducia nelle istituzioni. La casa, però, non è solo il luogo da difendere: per molti resta anche quello più pericoloso. Nel 2024 si contano 28.896 casi di maltrattamenti in famiglia, 20.289 atti persecutori e 6.831 violenze sessuali. Le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state 17.631, con vittime donne nel 97,4% dei casi e reati consumati in casa nel 79,4%.

La sicurezza è un diritto

Il 59,7% degli italiani vorrebbe installare un sistema d’allarme ma lo ritiene troppo costoso, percentuale che sale al 70,9% tra i meno abbienti. Inoltre, il 60,5% non è a conoscenza del ‘bonus sicurezza’, un dato che sottolinea come la protezione della casa rischi di diventare un nuovo segno di disuguaglianza tra chi può permettersi la difesa privata e chi no. Il 79,6% degli italiani chiede soluzioni di sicurezza su misura, integrate e adattate alle proprie esigenze, mentre il 75,3% desidera essere accompagnato da esperti nelle scelte di protezione domestica. Alla presentazione del rapporto, coordinata da Anna Italia (Censis) e Antonio Basilicata (Ministero dell’Interno), sono intervenuti rappresentanti del Governo, delle forze dell’ordine e della magistratura, tra cui Valentino Valentini, Nicola Molteni, Tania Giallongo, Roberto Massucci, Francesco Greco, Paola Di Nicola Travaglini, Giorgio De Rita e Maria Carolina Varchi.

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