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Aggressioni al personale sanitario. Anaao Assomed: “Provvedimenti insufficienti, serve una vera svolta”

L’organizzazione sindacale sollecita il Governo e chiede che i fenomeni siano sempre denunciati
mercoledì, 29 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Fare subito e con determinazione, basta con i rinvii. È la sollecitazione che arriva al Governo dal sindacato dei medici ospedalieri del Servizio sanitario nazionale contro le aggressioni personale sanitario. “È passato un anno dall’entrata in vigore delle nuove norme antiviolenza. Ma cosa è cambiato davvero? Purtroppo i provvedimenti presi non son o sufficienti per fermare questo fenomeno”, evidenzia l’Anaao Assomed.

Le aggressioni e le segnalazioni

Il sindacato nel sottolineare la gravità delle condizioni in cui i medici e personale sanitario sono esposti riepiloga le ultime e recenti aggressioni contro medici e strutture sanitarie.
Sabato 18 ottobre, al Pronto Soccorso di Vigevano un paziente ha devastato i locali dopo la richiesta di attendere il proprio turno. Domenica 26 ottobre all’Ospedale Monaldi di Napoli una collega è stata aggredita. E sono solo gli ultimi due episodi in ordine di tempo che si aggiungono al lungo elenco di aggressioni”, puntualizza l’Organizzazione sindacale, “L’Anaao Assomed, nell’ultima Direzione Nazionale, ha approvato un documento che come sintesi contiene la richiesta di trasformare il legge la raccomandazione n. 8 del Ministero della Salute.
Il documento infatti vuole promuovere, attraverso azioni chiare, una piena consapevolezza rispetto agli atti di violenza fisica, verbale e psicologica a danno degli operatori sanitari e sociosanitari, includendo tutti i lavoratori che operano nei vari contesti e servizi del Servizio sanitario nazionale anche in attività ausiliarie, e incentivando, in ambito sia pubblico sia privato, un’omogenea cultura della segnalazione di tali fenomeni, l’attuazione di misure funzionali per la prevenzione degli stessi e per un continuo miglioramento della qualità in sanità
”.

Eliminare le condizioni di rischio

L’impegno che viene scandito nel documento è quello legato alla prevenzione che può essere svolta a condizione, secondo i medici ospedalieri, che siano rimosse le “condizioni di rischio”.
L’iniziativa, intrapresa dalla Anaao Assomed, “Intende peraltro prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari attraverso la implementazione di misure che consentano l’eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti e l’acquisizione di competenze”, conclude la nota, “da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono”.

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