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Papa Leone XIV

Leone XIV: “La Chiesa sia esperta di umanità”

In Aula Paolo VI il Papa ha rivolto un appello alla Chiesa perché torni ad essere “esperta di umanità”, capace di ascoltare le domande di tutti, in particolare dei giovani e dei più deboli
domenica, 26 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Si è svolta ieri mattina in Vaticano l’udienza generale di Papa Leone XIV. Il Pontefice ha parlato con voce ferma ma paterna, invitando la Chiesa a tornare al cuore della sua missione: l’ascolto. “La Chiesa deve essere esperta di umanità, capace di accogliere le domande di tutti”, ha detto, sottolineando come spesso i giovani e le persone più fragili restino senza risposta o senza voce. L’appello è stato accolto dai presenti con un lungo applauso, segno di un tema che tocca il sentire comune.

L’importanza dell’ascolto

Nel suo intervento Leone XIV ha insistito sul valore dell’ascolto come gesto concreto di vicinanza e di amore. Essere “esperti di umanità” ha spiegato non significa possedere formule perfette o soluzioni immediate, ma riconoscere nell’altro un mistero da accogliere, non un problema da risolvere. “La Chiesa deve saper ascoltare prima di parlare”, ha affermato, ricordando che solo attraverso l’ascolto si costruiscono ponti e si evitano i muri che isolano.

Il Papa ha poi richiamato la comunità ecclesiale a non chiudersi nei palazzi del potere o nelle proprie certezze, ma a uscire verso le periferie sociali e spirituali. “Il Vangelo nasce nelle strade, non nei laboratori delle idee”.

Una Chiesa che accompagna

Rivolgendosi ai fedeli presenti in Aula Paolo VI, il Papa ha ribadito che la Chiesa deve farsi compagna di strada delle persone, non giudice distante. “Una Chiesa esperta di umanità è quella che sa fermarsi ad ascoltare le ferite del mondo”. Ha poi invitato i sacerdoti e i laici impegnati nelle comunità a dare voce alle domande di chi si sente escluso o dimenticato: i giovani senza lavoro, le famiglie in difficoltà, gli anziani soli.

Non possiamo pretendere di evangelizzare se prima non impariamo ad ascoltare”, ha aggiunto il Pontefice, ricordando che l’annuncio cristiano non si trasmette con la forza delle parole ma con la testimonianza della vita.

La tradizione dell’umanità nella dottrina della Chiesa

L’espressione “esperta di umanità” non è nuova: venne usata per la prima volta da Paolo VI nell’enciclica Populorum Progressio del 1967, con cui invitava la Chiesa a riconoscere nelle vicende umane il luogo della propria missione. Oggi Leone XIV riprende quella formula per rilanciarla in un mondo segnato da nuove solitudini e crisi globali. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di tornare a essere “voce per chi non ha voce”, in particolare per i più poveri e per le generazioni future.

L’appello finale

Concludendo l’udienza, il Papa ha chiesto ai presenti di pregare “per quanti soffrono a causa delle guerre e delle ingiustizie”. Poi ha salutato i pellegrini in diverse lingue, come di consueto, invitando ciascuno a farsi portatore di fraternità e di pace nei propri contesti quotidiani.

Essere esperti di umanità significa non smettere mai di credere nell’uomo, anche quando sembra perduto. È lì che si misura la forza del Vangelo”.

L’incontro si è chiuso con la recita del Padre Nostro e con la Benedizione Apostolica, impartita a tutti i presenti e a quanti seguivano l’udienza attraverso i mezzi di comunicazione.

Incontri istituzionali in Vaticano

Nel calendario della Santa Sede sono attesi due importanti appuntamenti. Domani alle 9 il premier ungherese Viktor Orbán sarà ricevuto da Leone XIV nel Palazzo Apostolico. L’incontro sarà dedicato ai temi della pace, della tutela dei diritti umani e del futuro dell’Europa. Fonti vaticane riferiscono che il Papa intende promuovere un dialogo aperto anche con chi ha posizioni politiche diverse, per ribadire che la diplomazia della Santa Sede si fonda sempre sulla ricerca del bene comune e della dignità umana.

Nella stessa giornata Leone XIV accoglierà re Filippo e la regina Mathilde del Belgio, in visita ufficiale a Roma. L’udienza sarà improntata alla collaborazione culturale e umanitaria tra i due Paesi e alla comune attenzione per la solidarietà e l’inclusione.

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