La Thailandia piange la scomparsa della regina madre Sirikit, deceduta venerdì sera all’età di 93 anni presso l’ospedale Chulalongkorn di Bangkok. Lo ha annunciato ufficialmente il Palazzo Reale, precisando che le condizioni della sovrana si erano aggravate negli ultimi giorni a causa di una grave infezione del sangue. Ricoverata dal 2019 per diverse patologie, Sirikit era da tempo assente dalla vita pubblica, ma rimaneva una figura amatissima e simbolica per il Paese. Nata il 12 agosto 1932 in una famiglia aristocratica, Sirikit Kitiyakara aveva sposato il re Bhumibol Adulyadej a soli 17 anni, dopo averlo conosciuto a Parigi durante gli studi del padre, ambasciatore thailandese in Francia. Il loro legame, durato oltre 70 anni, ha rappresentato una delle storie d’amore più celebri della monarchia asiatica. Bhumibol, scomparso nel 2016, è stato il monarca più longevo della Thailandia, e Sirikit ne è stata ambasciatrice culturale, protagonista di decenni di vita pubblica. Negli anni ’60, la regina madre ha incontrato presidenti americani, star internazionali come Elvis Presley e ha contribuito a promuovere l’immagine della Thailandia nel mondo. La sua figura è apparsa su riviste occidentali e ha incarnato un ideale di grazia e dedizione. In patria, il 12 agosto, giorno della sua nascita, è celebrato come Festa della Mamma. Il figlio, Maha Vajiralongkorn (Rama X), attuale sovrano, ha proclamato un anno di lutto nazionale, con cerimonie solenni previste nei prossimi giorni. Migliaia di cittadini si sono già radunati davanti al Palazzo Reale per rendere omaggio alla regina madre, portando fiori bianchi e candele. La morte di Sirikit segna la fine di un’epoca per la monarchia thailandese, già messa alla prova da tensioni politiche e da un crescente dibattito sul ruolo della famiglia reale. E mentre il Paese si raccoglie nel dolore, il ricordo di Sirikit resta scolpito nella memoria collettiva come simbolo di eleganza, resilienza e unità nazionale.



