L’Anaao Assomed torna in campo per sottolineare i punti critici della Manovra di Bilancio 2026, dopo le numerose richieste avanzate nei mesi scorsi a sostegno del Servizio sanitario nazionale e del personale medico e dirigente. L’organizzazione sindacale, che rappresenta oltre 25 mila medici e dirigenti sanitari del SSN, denuncia oggi: “gravissime sperequazioni ai danni dei dirigenti sanitari — biologi, chimici, farmacisti, fisici e psicologi — contenute nella manovra economica” e annuncia ufficialmente lo stato di agitazione della categoria.
“Nel testo finora reso noto”, spiega Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, “si prevede una disparità negli incrementi dell’indennità di specificità medica e sanitaria di oltre sei volte tra medici e dirigenti sanitari, e di oltre tre volte tra infermieri e dirigenti sanitari. Una scelta che ignora totalmente la formazione — nove anni per i dirigenti sanitari rispetto ai tre anni necessari per altre figure —, il ruolo dirigenziale, le responsabilità di incarico e le competenze fissate dalle leggi vigenti”.
Calcolo economico contestato
Secondo le prime stime dell’associazione, l’incremento dell’indennità previsto per i dirigenti sanitari ammonterebbe a meno di 30 euro mensili, contro i circa 200 euro destinati ai medici e oltre 90 euro per gli infermieri. “Una forbice inaccettabile”, contesta Di Silverio, “che rischia di minare la coesione e l’equilibrio delle équipe sanitarie, dove la collaborazione tra le diverse figure professionali è essenziale per garantire la qualità delle cure”.
Ma non è tutto. “Come se non bastasse”, puntualizza ancora il segretario, “la manovra aggrava ulteriormente il quadro già inaccettabile di penalizzazione, escludendo totalmente le categorie della dirigenza sanitaria dallo svolgimento delle prestazioni aggiuntive. Sono incluse solo le figure mediche e il personale del comparto sanitario, di tutte le qualifiche, ma non i dirigenti sanitari che pure hanno ruoli e responsabilità direttive nei servizi ospedalieri”.
Il paradosso delle norme
Il sindacato dei medici ospedalieri entra nel merito delle conseguenze operative di queste scelte: “In altre parole”, spiega Di Silverio, “nella stessa équipe, con pari responsabilità di incarico dei medici, i dirigenti sanitari vengono esclusi dalle prestazioni aggiuntive, mentre il personale tecnico-sanitario può effettuarle. Paradossalmente, il dirigente responsabile della prestazione erogata dal servizio resta escluso, nonostante la legge gli attribuisca la supervisione tecnico-scientifica”.
Al lavoro 15 mila professionisti
Anaao Assomed ricorda inoltre che i dirigenti sanitari rappresentano una parte strategica del SSN: oltre 15 mila professionisti che operano in laboratori, farmacie ospedaliere, servizi di fisica sanitaria e psicologia clinica, contribuendo in modo essenziale alla diagnosi, alla sicurezza dei trattamenti e alla gestione delle terapie complesse.
“Si tratta”, conclude Di Silverio, “di errori inaccettabili, frutto (vogliamo credere) di una svista dei redattori del testo, ma che devono essere corretti durante l’iter parlamentare del provvedimento. Non è più possibile ignorare il contributo dei dirigenti sanitari, né continuare a costruire una sanità a due velocità, che penalizza chi garantisce ogni giorno la qualità e la sicurezza del sistema sanitario pubblico”.
L’Anaao Assomed ha già annunciato che, in assenza di risposte concrete dal Governo, valuterà ulteriori forme di mobilitazione, fino allo sciopero nazionale del personale dirigente del Servizio sanitario nazionale.



