In un’operazione senza precedenti, SpaceX ha disattivato migliaia di terminali Starlink utilizzati illegalmente in Myanmar da reti criminali specializzate in truffe digitali. La decisione, annunciata dalla compagnia di Elon Musk, arriva dopo mesi di pressioni da parte di governi e organizzazioni per i diritti umani, che denunciavano l’uso della connettività satellitare per alimentare call center clandestini e truffe online su larga scala. Secondo quanto riportato da fonti investigative, i dispositivi Starlink erano stati introdotti nel Paese eludendo le restrizioni ufficiali e venivano utilizzati in zone di confine controllate da milizie armate, dove lo Stato centrale ha scarso controllo. In queste aree, centinaia di lavoratori — spesso migranti vittime di tratta — venivano costretti a operare in veri e propri centri di frode digitale, simulando identità bancarie, profili social e piattaforme di investimento. “Abbiamo identificato e disattivato migliaia di terminali non autorizzati,” ha dichiarato un portavoce di SpaceX, sottolineando che l’azienda “non tollera l’uso improprio della propria tecnologia per attività criminali”. L’operazione è stata condotta in collaborazione con autorità regionali e partner internazionali, anche se non è chiaro quanti dispositivi siano ancora attivi nel Paese. L’uso di Starlink in Myanmar è particolarmente controverso: il regime militare al potere ha limitato l’accesso a internet nelle aree urbane, mentre le regioni periferiche — spesso controllate da gruppi armati — hanno trovato nei satelliti di Musk un modo per aggirare la censura. Ma questa connettività è stata rapidamente cooptata da reti criminali, che hanno trasformato la tecnologia in uno strumento di sfruttamento. Le ONG che operano nella regione hanno accolto con favore la decisione, ma chiedono maggiore trasparenza e verifiche più rigorose sull’attivazione dei terminali.
