La Corte di Cassazione ha escluso definitivamente l’esistenza di qualsiasi legame tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Cosa nostra, mettendo la parola fine a una delle vicende giudiziarie più lunghe e controverse della storia italiana. La decisione, accolta con grande rilievo politico e mediatico, segna una svolta nella narrazione che per anni ha intrecciato politica, giustizia e cronaca. Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha affidato a X (ex Twitter) il suo commento: “La verità trova sempre la sua strada. La sentenza della Corte di Cassazione che esclude ogni legame tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Cosa nostra mette la parola fine a una vicenda lunga e dolorosa. Silvio Berlusconi è stato un uomo di straordinaria energia e passione civile, che ha segnato un’epoca della nostra storia. Marcello Dell’Utri ha condiviso con lui un percorso umano e politico spesso ingiustamente colpito da pregiudizi. Oggi la giustizia riconosce ciò che molti hanno sempre saputo. Un pensiero affettuoso va alle loro famiglie e a chi è rimasto loro accanto con affetto e lealtà”.
“Pietra tombale”
Sulla stessa linea anche Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, che ha definito la sentenza “una pietra tombale su anni di calunnie, sporcizie politiche, delegittimazioni personali sulla leggenda degli inesistenti rapporti tra Silvio Berlusconi e la mafia attraverso Marcello Dell’Utri”. Mulè ha aggiunto che si tratta di “un tardivo riconoscimento anche all’opera di Forza Italia, che fonda la sua attività sulla lotta alla malavita organizzata e in particolare a Cosa nostra”.
Il Vicepresidente ha inoltre elogiato l’iniziativa dei componenti forzisti della Commissione antimafia, che – ricordando la recente denuncia del deputato Ismaele La Vardera – hanno chiesto chiarezza sulla concessione della spiaggia di Mondello alla società Italo-belga:
“Non possono esserci ombre di nessun tipo nell’azione di prevenzione e controllo sul fronte dell’antimafia”.