In una nuova testimonianza resa pubblica nell’ambito delle indagini federali sul caso Epstein, Virginia Giuffre ha accusato il principe Andrea di condotte sessuali coercitive, affermando che “mi prendeva come se ne avesse il diritto, come se fossi proprietà sua”. Le dichiarazioni, contenute in documenti giudiziari desecretati, riaccendono i riflettori su uno dei capitoli più controversi dello scandalo internazionale legato al finanziere Jeffrey Epstein. Giuffre, che da anni denuncia abusi subiti quando era minorenne, ha descritto il comportamento del duca di York come “freddo, automatico, privo di qualsiasi empatia”. Secondo la sua versione, gli incontri sarebbero avvenuti in diverse residenze riconducibili alla rete di Epstein, tra cui la villa di Palm Beach e l’appartamento di Manhattan. “Non c’era affetto, non c’era scelta. Solo potere,” ha dichiarato Giuffre. Il principe Andrea ha sempre negato le accuse, sostenendo di non ricordare l’incontro con Giuffre e di non aver mai avuto rapporti con lei. Tuttavia, la sua posizione pubblica è stata fortemente compromessa: nel 2022 ha rinunciato ai titoli militari e ai patronati reali, ritirandosi dalla vita pubblica. Un accordo extragiudiziale con Giuffre, stimato in circa 12 milioni di sterline, ha chiuso il procedimento civile negli Stati Uniti, ma non ha spento le polemiche. La nuova testimonianza potrebbe riaprire il fronte giudiziario, soprattutto alla luce delle indagini in corso sul traffico di minori orchestrato da Epstein e dalla sua collaboratrice Ghislaine Maxwell, già condannata a vent’anni di carcere. Gli avvocati di Giuffre hanno chiesto che il duca venga nuovamente ascoltato, mentre Buckingham Palace ha rifiutato di commentare. Intanto, il Dipartimento di Giustizia americano valuta l’apertura di un nuovo fascicolo, e la stampa britannica parla di “una bomba giudiziaria pronta a esplodere”.
