Tre Carabinieri sono morti e diversi agenti di polizia e vigili del fuoco sono rimasti feriti in una violenta esplosione avvenuta questa mattina in un casolare di Castel d’Azzano, in provincia di Verona, durante un’operazione di sgombero e perquisizione disposta dalla Procura. Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. L’esplosione ha causato il crollo dell’edificio, travolgendo gli operatori impegnati nelle operazioni.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Salvatore Luongo, ha espresso “sconcerto e profondo dolore” per la tragedia: “In questa drammatica circostanza – ha scritto il Capo dello Stato – esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”.
Lutto nazionale e funerali di Stato
Nel corso del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria dei tre militari e ha deliberato la proclamazione del lutto nazionale per oggi e per il giorno delle esequie di Stato, che saranno celebrate nei prossimi giorni. Anche il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato un decreto che proclama tre giorni di lutto regionale. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutti gli edifici istituzionali.
La dinamica e le indagini
Secondo quanto riferito dal procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, i carabinieri erano entrati nell’abitazione “per eseguire una perquisizione disposta nell’ambito di un’indagine”. “Si trattava di una casa fatiscente – ha spiegato Tito –. C’era da tempo un problema di vivibilità e sicurezza, per il quale Comune, Prefettura e Carabinieri avevano già individuato una soluzione alternativa per gli occupanti”.
Il cordoglio delle istituzioni e delle forze dell’ordine
Il Segretario generale del SAP, Stefano Paoloni, ha espresso “profondo cordoglio per la tragedia”:
“È l’ennesima dimostrazione che quella delle forze dell’ordine è la professione più rischiosa. Il servizio che rendiamo alla collettività va rispettato, perché il fine è garantire convivenza e sicurezza, nonostante il rischio quotidiano”.
Anche la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha diffuso una nota:
“Tre servitori dello Stato hanno perso la vita mentre facevano il proprio dovere. È una tragedia che ferisce il Paese intero”.