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Unicef: “Una ragazza su cinque si sposa da bambina. I diritti delle adolescenti restano negati”

sabato, 11 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Nel mondo una ragazza su cinque si sposa durante l’infanzia, 122 milioni non frequentano la scuola e quasi quattro adolescenti su dieci non completano la secondaria superiore. Sono i dati diffusi oggi dall’Unicef in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, che si celebra ogni anno l’11 ottobre per richiamare l’attenzione sui diritti e sulle sfide che milioni di giovanissime affrontano quotidianamente. Secondo l’organizzazione, quasi una ragazza su quattro tra i 15 e i 19 anni che ha avuto una relazione ha subito violenza dal partner, mentre più di un terzo degli adolescenti ritiene ancora accettabile che un marito picchi la moglie “in determinate circostanze”. “Nonostante i progressi compiuti negli ultimi trent’anni, i diritti delle bambine continuano a essere violati in molte parti del mondo”, ha dichiarato Nicola Graziano, Presidente dell’Unicef Italia. “Eppure, il cambiamento è possibile. Sostenere e valorizzare le ragazze è una delle scelte più lungimiranti che possiamo fare, poiché porta grandi benefici non solo a loro, ma anche alle comunità in cui vivono”.
L’Unicef sottolinea come la Giornata dell’11 ottobre rappresenti un momento chiave per celebrare le bambine di tutto il mondo, amplificare le loro voci e sostenere la loro leadership. In molti Paesi, l’organizzazione collabora con gruppi e associazioni guidate da ragazze per assicurare che le loro esperienze e proposte vengano ascoltate e tradotte in azioni concrete nelle politiche pubbliche, nei programmi di sviluppo e nelle risposte umanitarie. “Quando le bambine sono incluse, tutti ne traggono beneficio”, afferma il comunicato.

Strada lunga

Ma la strada è ancora lunga. Per questo, l’Unicef lancia un nuovo appello alla comunità internazionale, invitando governi, istituzioni e cittadini ad agire concretamente su quattro priorità: condividere le storie delle ragazze, celebrando i loro successi e amplificando le loro voci; promuovere il cambiamento, sostenendo politiche che proteggano i loro diritti e ne favoriscano la partecipazione; creare spazi guidati dalle ragazze, in cui possano connettersi, imparare e ricevere supporto; prestare la propria voce, chiedendo maggiori investimenti e programmi mirati a garantire salute, istruzione, benessere mentale e sostegno alle madri adolescenti, soprattutto nelle aree di crisi. “Ogni bambina ha diritto a crescere libera dalla violenza, dall’esclusione e dalle discriminazioni”, ricorda l’UNICEF. “Sbloccare il potenziale delle ragazze significa dare forza al futuro del mondo”.

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