Il Brasile è in stato d’allerta dopo che le autorità sanitarie hanno confermato diversi casi di avvelenamento da metanolo, tra cui un decesso nello stato di San Paolo. La sostanza tossica, normalmente utilizzata in ambito industriale, è stata rinvenuta in bottiglie di gin, vodka e whisky vendute in negozi regolari, con sigilli apparentemente intatti. L’episodio ha scatenato il panico tra i consumatori, molti dei quali hanno deciso di sospendere l’acquisto di alcolici. Secondo il ministro della Giustizia Ricardo Lewandowski, è stata aperta un’indagine federale per accertare eventuali legami con la criminalità organizzata. Il sospetto è che il metanolo, importato illegalmente dal Paraguay, sia stato utilizzato per adulterare bevande alcoliche in seguito al fallimento di una maxi-truffa sui carburanti. La rete criminale coinvolta potrebbe essere il Primeiro Comando da Capital (PCC), già al centro di operazioni recenti. Il Dipartimento della Salute ha confermato almeno sei casi di intossicazione grave, tra cui un giovane ricoverato in terapia intensiva con danni neurologici irreversibili. “Abbiamo acquistato la bottiglia in un negozio conosciuto, era sigillata. Non ci aspettavamo il peggio”, ha dichiarato la madre della vittima alla CNN Brasil. La popolazione ha reagito con prudenza: bar e ristoranti hanno registrato un calo del 40% nelle vendite di alcolici, mentre diverse catene di supermercati hanno ritirato interi lotti di prodotti sospetti. Le autorità raccomandano di evitare il consumo di bevande non tracciabili e di segnalare immediatamente sintomi come nausea, vertigini e visione offuscata. Il Brasile registra in media 20 casi di intossicazione da metanolo all’anno, ma la concentrazione di episodi in poche settimane ha sollevato timori di una crisi più ampia. Il governo promette controlli serrati, ma la fiducia dei consumatori è ormai compromessa.
