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Mattarella: “La Carta Onu resta la bussola in un mondo instabile”

In Kazakistan il Capo dello Stato richiama la necessità di difendere principi universali messi in discussione dalle crisi globali e invita a rafforzare il dialogo multilaterale
mercoledì, 1 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Ieri, nella seconda giornata della sua visita ufficiale in Kazakistan, Sergio Mattarella ha voluto ricordare la centralità della Carta delle Nazioni Unite come riferimento indispensabile in un contesto internazionale segnato da “conflitti, tensioni e instabilità”. Davanti all’Accademia della Pubblica Amministrazione di Astana, il Presidente della Repubblica ha avvertito che “sono oggi in discussione principi e regole universali dell’ordine globale che pensavamo di poter dare per acquisiti”. Una riflessione che è arrivata mentre l’arena internazionale appare attraversata da crisi sovrapposte, dalle guerre all’instabilità politica fino alle sfide ambientali e tecnologiche, e in cui i meccanismi di cooperazione multilaterale faticano a reggere l’urto.
“Apprezziamo pienamente il costante riferimento delle istituzioni kazake alla centralità della Carta delle Nazioni Unite e dei suoi valori, quale bussola per affrontare ogni crisi e ogni conflitto da una prospettiva equilibrata e costruttiva”, ha detto il Capo dello Stato che ha voluto anche ricordare le scelte compiute dal Kazakistan dopo l’indipendenza, come la rinuncia agli ordigni nucleari e l’adesione ai trattati internazionali di non proliferazione. “Una scelta di pace e di civiltà”, ha sottolineato. Mattarella ha evidenziato la convergenza tra Roma e Astana nella difesa del multilateralismo e nella volontà di rafforzare l’efficacia delle organizzazioni internazionali. “Italia e Kazakhstan condividono la responsabilità di contribuire a percorsi di dialogo che aiutino a mantenere la pace e la stabilità, a promuovere lo sviluppo nel rispetto dei principi di giustizia, equità, solidarietà e leale collaborazione”.

Sfide globali e responsabilità condivise

Il Capo dello Stato ha poi richiamato l’attenzione su alcune delle sfide più urgenti dell’epoca: cambiamento climatico, desertificazione, sicurezza alimentare e transizione energetica. Fenomeni “di vasta portata che impongono una riflessione e un’azione concertata dell’intera comunità internazionale”. Ha citato il ruolo del Kazakistan nel monitoraggio ambientale del Mar Caspio come esempio concreto di impegno regionale. E ha ammonito: “Sarebbe velleitario immaginare che singoli Stati siano in grado di attuare soluzioni efficaci prescindendo dalla collaborazione con gli altri”. Mattarella ha ricordato che Italia e Kazakistan condividono un partenariato strategico di lungo corso, reso oggi ancora più rilevante dall’importanza crescente dell’Asia Centrale. “Oggi ci troviamo in un Paese amico dell’Italia e con cui vantiamo un partenariato significativo per la sua portata e per le potenzialità che ancora può dischiudere”, ha dichiarato. Ha poi ricordato il primo storico vertice Italia–Asia Centrale, svoltosi ad Astana, co-presieduto da Giorgia Meloni e dal presidente kazako Tokayev, come tappa di rilievo nelle relazioni bilaterali e segno di un dialogo sempre più intenso.
Un passaggio importante del discorso è stato dedicato alla pubblica amministrazione e alla formazione della dirigenza. “La persona al centro dell’attività della pubblica amministrazione è alla base delle scelte democratiche operate dai nostri Paesi”, ha spiegato Mattarella. Ha sottolineato l’importanza di “un’attività diretta a formare persone competenti, imparziali, capaci di esprimere spirito indipendente” per garantire eguaglianza, tutela dei diritti e buon funzionamento dello Stato. “Una solida e continua formazione della dirigenza amministrativa è essenziale per affrontare un contesto internazionale sempre più complesso”, ha aggiunto.

Tecnologia e responsabilità umana

Infine il Capo dello Stato affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale, riconoscendone il potenziale, ma mettendo in guardia da un approccio deresponsabilizzante: “L’Intelligenza Artificiale rappresenta innovazione che riscrive le regole del sistema ed è capace di trasformare i nostri modi di organizzare, lavorare, vivere. Tuttavia non è un soggetto. Non esiste un’etica delle macchine, bensì l’etica di chi le governa”, ha osservato. Italia e Kazakistan, ha aggiunto, condividono la necessità di conoscere e governare questi fenomeni “sfruttandone le potenzialità al servizio di un’amministrazione più efficiente e accessibile”.

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