“Preoccupa il vedere riaffiorare comportamenti con criteri di carattere unilaterale e con ricorso alla forza militare”. Ancora una volta Sergio Mattarella è tornato sul tema, ahinoi, più attuale che mai: quello legato ai conflitti. Parole, queste, pronunciate, ieri in occasione della visita ufficiale in Kazakistan e nate per lanciare un nuovo appello forte alla comunità internazionale: l’urgenza di rafforzare la cooperazione multilaterale e di impegnarsi con decisione per la pace. Dopo l’incontro ad Astana con il Presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il Capo dello Stato è stato più che chiaro: “È importante far riferimento a tutti gli sforzi possibili per mettere pace nel mondo e per riaffermare l’importanza della pari dignità di ogni Stato”.
Italia e Kazakistan
Il Presidente della Repubblica ha sottolineato l’allineamento tra Roma e Astana sui principi fondamentali della convivenza internazionale: “L’Italia apprezza molto la posizione del Kazakistan di fare costante riferimento ai criteri della Carta delle Nazioni Unite: pace, convivenza, collaborazione internazionale. Sono temi che ci uniscono e che rafforzano ulteriormente la nostra amicizia. La nostra amicizia rappresenta un messaggio nella comunità internazionale di come si costruiscono rapporti positivi che vanno a beneficio delle popolazioni e della vita delle persone”. Le relazioni tra i due Paesi sono oggi eccellenti, frutto di una collaborazione economica, culturale e politica sempre più intensa. L’Italia è il primo partner commerciale europeo del Kazakistan, con 7,5 miliardi di dollari di investimenti e circa 250 aziende italiane attive sul territorio. Il Kazakistan, ha ricordato Mattarella, è “un punto di collegamento fondamentale tra Asia ed Europa”, un crocevia strategico per gli equilibri economici e geopolitici.
Il Presidente ha anche ricordato la visita di Tokayev in Italia nel 2024 e quella successiva del Premier Giorgia Meloni, che ha partecipato al vertice dei Paesi centroasiatici, segni concreti di un rapporto in espansione. Astana, dal canto suo, ha voluto omaggiare questa amicizia con la decisione di intitolare una via della capitale a Marco Polo, simbolo di dialogo tra civiltà.
“No ai comportamenti unilaterali”
Durante i colloqui con Tokayev, Mattarella ha espresso la propria preoccupazione per le tensioni globali: “Abbiamo parlato della situazione internazionale con la preoccupazione di vedere affiorare comportamenti di carattere unilaterale e con ricorso alla forza militare, fenomeni che speravamo fossero ormai banditi o perlomeno in regressione nella storia del mondo”, ha spiegato.
Secondo il Capo dello Stato queste derive “distraggono dalle grandi sfide epocali che l’umanità ha di fronte, a cominciare da quella ambientale”, e rappresentano “un disinteresse per le vere attese delle popolazioni, che sono di pace, di benessere, di crescita e di convivenza”.
Mattarella ha poi aggiunto che la collaborazione tra Italia e Kazakistan “rappresenta un esempio positivo nella comunità internazionale”, dimostrando che cooperazione e dialogo portano benefici concreti ai popoli, rafforzando la stabilità e creando nuove opportunità di sviluppo condiviso.
Marzabotto, “le radici della Repubblica”
Inoltre sempre ieri, nel giorno dell’81° anniversario dell’eccidio di Marzabotto, il Presidente ha diffuso un messaggio carico di significato storico e morale: “A Marzabotto e a Monte Sole, dove la ferocia nazista giunse al culmine della propria disumanità, sono piantate le radici della Repubblica”. Ha ricordato come la Costituzione italiana e il progetto europeo siano nati “da quel sangue innocente, per costruire una nuova civiltà di democrazia e di pace”. E ha ammonito: “Ricordare è un dovere. È un seme di umanità che va coltivato, perché contiene i valori fondativi della nostra comunità. È anche spinta all’impegno affinché non accada mai più che le volontà di dominio cancellino i diritti umani”.
Mattarella ha evocato le stragi di civili compiute durante l’occupazione tedesca e l’importanza di difendere la libertà «senza opportunismi, con coerenza, a ogni latitudine”.