Droni non identificati sono stati avvistati sopra la più grande base militare della Danimarca, ha dichiarato oggi la polizia, l’ultimo di una serie di avvistamenti che le autorità danesi hanno definito un “attacco ibrido”. “Posso confermare che c’è stato un episodio intorno alle 20:15 (di ieri) che è durato alcune ore. Uno o due droni sono stati osservati all’esterno e sopra la base aerea”, ha detto l’ufficiale di servizio Simon Skelsjaer, riferendosi alla base militare di Karup. Ha affermato che la polizia non ha potuto rilasciare dichiarazioni sulla provenienza dei droni, aggiungendo: “Non li abbiamo abbattuti”. Droni non identificati hanno fatto scattare un allarme anche in Norvegia i innescando ieri nuove misure di sicurezza nelle regioni del baltico .
L’ammiraglio Cavo Dragone: escalation e pericolose
Alla cerimonia di apertura del Comitato militare della NATO a Riga, tenuta ieri, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha osservato che il Consiglio del Nord Atlantico ha invocato due volte l’articolo 4 in due settimane a causa delle violazioni dello spazio aereo russo che hanno colpito diversi alleati. Ha definito queste azioni “escalatorie e pericolose”, attribuendo la piena responsabilità alla Russia.
Il Presidente lettone Edgars Rinkevics ha sottolineato che la difesa si basa su capacità reali di eserciti, marine e forze aeree, non su slogan o fogli di calcolo. Ha affermato che la Russia è una minaccia a lungo termine e la deterrenza deve essere credibile in tutti i settori con industrie della difesa mobilitate.
Il comandante militare lettone Kaspars Pudans ha inquadrato l’incontro sul fianco orientale della NATO come una prova di unità e resilienza in mezzo a ostilità che sfidano i principi fondanti della NATO. Ha descritto l’Ucraina come una difesa della propria sovranità e dell’ordine internazionale contro una guerra ibrida che mescola forza convenzionale, cyber, disinformazione, droni e guerra elettronica.
Ha affermato che l’aggressione russa è più ampia e coinvolge il ricatto energetico, la coercizione economica, i tentativi globali di rimodellare le norme, creando minacce a 360 gradi tra cui intrusioni, attacchi informatici e manipolazione dei sistemi politici democratici.
Ucraina, l’esortazione del Papa
Ieri in Ucraina è stato beatificato il sacerdote Pietro Paolo Oros, dell’Eparchia di Mukacevo, ucciso nel 1953 in odio alla fede. “Quando la Chiesa greco-cattolica fu messa fuori legge, egli rimase fedele al successore di Pietro e continuò con coraggio a svolgere clandestinamente il ministero, consapevole dei rischi. Invochiamo”, ha ricordato Papa Leone XIV, nell’udienza giubilare in piazza San Pietro, “l’intercessione di questo nuovo beato affinché ottenga per il caro popolo ucraino di perseverare con forza nella fede e nella speranza, nonostante il dramma della guerra”.
Truppe russe, villaggi conquistati
La Russia ha affermato di aver conquistato tre villaggi nell’Ucraina orientale: si tratta dei villaggi di Derylove e Maiske nella regione di Donetsk, ha dichiarato l’esercito di Mosca in una nota, mentre l’insediamento di Stepove si trova nella regione di Dnipropetrovsk.
Moldavia, il Paese al voto
Oggi la Moldavia svolgerà le elezioni parlamentari che potrebbero determinare il percorso del Paese o verso l’adesione all’Ue o verso il ritorno nell’orbita di Mosca, con diffuse segnalazioni di ingerenze russe nei suoi affari interni.
La presidente filo-europeo Maia Sandu e il suo Partito di Azione e Solidarieta’ (Pas), che spera di confermare la sua maggioranza in Parlamento, si trovano ad affrontare una dura sfida da parte del Blocco elettorale patriottico, un’alleanza di formazioni filo-russe e nostalgiche dell’era sovietica, in cui il partito più grande e’ quello socialista, il cui leader Igor Dodon e’ stato sconfitto da Sandu nelle presidenziali del 2020. Gli ultimi sondaggi rilevano che Pas perdera’ la maggioranza nell’organismo da 101 seggi, e sarà costretto a formare una coalizione con entita’ piu’ piccole che superino la soglia del 5% prevista per i partiti singoli o quella del 7% stabilita per i blocchi.
Trump-Putin, Serbia pronta ad ospitare il summit
Il presidente Aleksandar Vucic ha ribadito che la Serbia sarebbe un luogo ideale per un nuovo incontro fra i presidenti americano e russo, Donald Trump e Vladimir Putin. “In Serbia il presidente Trump è estremamente popolare, e al tempo stesso noi come slavi abbiamo rapporti buoni e fraterni sia con la Russia che con l’Ucraina”, ha detto Vucic in dichiarazioni a Newsmax da New York. Vucic già in passato aveva proposto Belgrado come sede dell’incontro tra Putin e Trump, incontratisi poi il 15 agosto scorso ad Anchorage, in Alaska.