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Flotilla sotto attacco, Meloni: “Irresponsabile sfidare un blocco navale in piena guerra”

Droni contro le navi dirette a Gaza, a bordo anche parlamentari italiani. Il Premier da New York condanna l’episodio, richiama al senso di responsabilità e avverte: “Non è serio usare la sofferenza dei palestinesi per fare battaglia politica”
giovedì, 25 Settembre 2025
3 minuti di lettura

La giornata politica italiana di ieri è stata senza ombra di dubbio caratterizzata dalla vicenda della Global Sumud Flotilla, attaccata nella notte tra martedì e mercoledì al largo di Creta da droni non identificati. Un episodio che ha scosso, e non poco, il dibattito interno e internazionale. Nello specifico le imbarcazioni dirette a Gaza con aiuti umanitari hanno denunciato “esplosioni, bombe sonore, sostanze urticanti e danni strutturali”, mentre a bordo viaggiano attivisti e parlamentari italiani ed europei. “Un episodio di gravità intollerabile”, ha affermato la portavoce italiana Maria Elena Delia. “È stato un attacco a barche che battono bandiera italiana, inglese e polacca. Mi aspetto l’indignazione di tutta la nostra politica”. Dal governo la condanna è stata immediata. Il Premier Giorgia Meloni, a margine dell’assemblea generale dell’Onu a New York, ha parlato di un atto “gratuito, pericoloso e irresponsabile”, ma ha anche rivolto un duro richiamo al senso di responsabilità: “Non c’è alcun bisogno di rischiare la propria incolumità entrando in uno scenario di guerra per consegnare aiuti a Gaza. Il governo e le autorità preposte avrebbero potuto consegnarli in poche ore e in piena sicurezza”.

“Parlamentari pagati per lavorare nelle istituzioni”

Parole dure nei confronti dei parlamentari italiani a bordo delle navi: “Ricordo che sono pagati per lavorare nelle istituzioni, non per costringere le istituzioni a lavorare per loro. Penso vada fatto un richiamo alla responsabilità, soprattutto quando si tratta di chi ha un ruolo rappresentativo. Non è serio utilizzare la sofferenza del popolo palestinese come strumento per attaccare il governo italiano”. Secondo il Primo Ministro, infatti, la vicenda della Flotilla si inserisce in una dinamica di “provocazioni politiche” che nulla hanno a che fare con la reale volontà di alleviare la crisi umanitaria: “Io vedo quello che accade. Non si tratta di aiutare Gaza, ma di bloccare l’Italia. È irresponsabile utilizzare una tragedia come questa per mettere in difficoltà l’esecutivo”.

L’intervento di Crosetto

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha autorizzato la fregata nave Fasan ad avvicinarsi per garantire soccorso, “anche se”, ha precisato Meloni, “non è previsto l’uso della forza militare”. Sul fronte diplomatico, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani si è messo al lavoro per trovare una soluzione di compromesso: consegnare gli aiuti a Cipro, da dove il Patriarcato latino di Gerusalemme se ne assumerebbe la distribuzione. “È una proposta”, ha aggiunto il Presidente del Consiglio, “che ha già ottenuto il consenso di Italia, Cipro e Israele. Siamo in attesa di una risposta dalla Flotilla. Ma l’appello alla responsabilità resta: non si può rischiare la vita delle persone per iniziative che sembrano fatte più per creare problemi che per portare soccorso”.

Il Premier ha posto con chiarezza la questione politica: “Qual è l’alternativa, forzare il blocco navale di Israele? E poi cosa dovrebbe fare il governo italiano, mandare le navi della Marina militare e dichiarare guerra a Israele? Mi pare si stia esagerando. Qui non si gioca a bocce, ma si parla di una guerra. Serve serietà, da tutti”.

Fronte russo

Meloni ha poi ha richiamato l’attenzione anche sulla crisi ucraina e sui segnali di tensione con Mosca: “La parola provocazione è corretta, ma proprio per questo bisogna ragionare a sangue freddo. Un’escalation conviene soltanto a Putin e alla Russia, che sono in difficoltà e cercano di spostare l’attenzione dal fallimento della loro offensiva estiva”. Ha poi spiegato che l’aumento delle incursioni aeree russe in Europa risponde a due logiche: “Impedire che i Paesi europei inviino sistemi di difesa a Kiev e distogliere l’attenzione del mondo dalle difficoltà militari di Mosca. Noi non dobbiamo cadere in questa trappola: se un aereo rappresenta una minaccia va abbattuto, ma questo non significa automaticamente escalation”.

Lo scontro politico interno

A piazza Montecitorio ieri le opposizioni hanno organizzato presidi e manifestazioni di protesta. Meloni ha accusato le forze avversarie di cercare “in Palestina ciò che non trovano in Italia. Probabilmente l’opposizione non avendo grandi temi su cui mobilitarsi in patria li va a cercare altrove. Ma questo non porterà alcun beneficio né a Gaza né all’Italia”. Successivamente ha ribadito che il governo continuerà a muoversi sul piano diplomatico: “Tentativi di provocazione non ci distoglieranno dal nostro lavoro serio e quotidiano”.

Infine, un passaggio sugli equilibri interni: “Sono fiera dei risultati di questi tre anni, soprattutto in economia e nella capacità di attrarre investimenti. Ma so bene che ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Lavoriamo sui prezzi dell’energia, che sono una priorità assoluta, e sulla sicurezza. Abbiamo ancora due anni per completare il puzzle e costruire un Paese più solido”.

Intanto oggi alle 8.30 alla Camera è prevista l’informativa urgente del Ministro Crosetto sugli attacchi alla Flotilla e sulla situazione del fronte orientale.

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