“Esprimo profonda gratitudine all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli per il ruolo prezioso che svolge, contribuendo a rafforzare la cultura del ‘noi’. La cosa più bella è rendere visibile il bene che si compie: nella nostra città c’è una parte attenta e solidale, una riserva di persone che sostiene in tanti modi l’accoglienza, l’inclusione e l’attenzione verso chi ‘fatica’ a vivere. Oggi il rischio è lo sbilanciamento verso l’individualismo, e proprio per questo iniziative di legame sociale e solidarietà diventano fondamentali per promuovere una vera coscienza collettiva”.
Sono le parole di Mons. Padre Francesco Beneduce, Vescovo Ausiliario e Vicario generale della Chiesa di Napoli, intervenuto nel corso del convegno “Enti Ecclesiastici, etica della solidarietà e progetti della Chiesa di Napoli di liberazione e sviluppo”, promosso dall’Odcec di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
“Il sostegno dei commercialisti ai progetti della Chiesa di Napoli c’è stato e continuerà ad esserci. Tra i nostri obiettivi principali – ha ribadito Turi – vi è il contributo di solidarietà da destinare ai poveri e ai bisognosi. In Italia ci sono oltre cinque milioni di persone in povertà assoluta, che soffrono la fame e non riescono a soddisfare neppure i bisogni primari. È nostro dovere fare anche l’impossibile per aiutare queste persone. Per questo invitiamo tutti i professionisti a destinare l’8 per mille a sostegno di una giusta causa”.
A illustrare i tanti progetti per i più bisognosi è stata Suor Marisa Pitrella, direttrice Caritas Diocesana di Napoli: “Sono numerosi i progetti che portiamo avanti come Chiesa di Napoli, perché siamo attenti ai nostri fratelli più poveri. Abbiamo case-famiglia per mamme e bambini, strutture di accoglienza per i senza fissa dimora, il Binario della solidarietà per l’accoglienza diurna con laboratori, e Casa Bartimeo, che offre servizi di secondo livello per uomini in difficoltà. Disponiamo inoltre di un centro di ascolto per italiani e immigrati, servizi di consulenza psicologica e legale per chi vive momenti di fragilità e un ambulatorio solidale in cui tanti medici prestano la loro professionalità. A ciò si aggiunge la casa-famiglia Sisto Riario Sforza per malati di Hiv e le numerose mense che ogni giorno garantiscono un pasto a migliaia di persone”.
Coinvolgere i professionisti nel percorso di solidarietà è fondamentale come sottolineato da Gianluca Battaglia, consigliere delegato dei commercialisti partenopei Napoli: “Il messaggio che vogliamo trasmettere è quello di essere più vicini agli ultimi. Vogliamo dare alla Chiesa un segnale forte: noi ci siamo e, attraverso la nostra rete, siamo impegnati a favorire, in occasione della scadenza dell’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi, la destinazione di risorse volontarie alla Chiesa Cattolica. In un momento così difficile, è fondamentale affermare con chiarezza un principio: chi ha di più deve metterlo a disposizione di chi soffre”.
Secondo Matteo De Lise, presidente nazionale dell’Associazione italiana esperti in composizione della crisi: “La Chiesa di Napoli sostiene da sempre i più bisognosi e, senza il suo impegno, molto probabilmente la città sarebbe in ginocchio. Parliamo di interventi che valgono tre milioni di euro tra pasti, spese e assistenza ai poveri e agli ammalati: un lavoro immenso che richiede l’aiuto di tutti, soprattutto oggi, mentre il divario sociale continua ad aumentare. C’è bisogno di chi sappia tenere unite le due anime di questa città”.
Per Mons. Gennaro Matino, Vicepresidente del ramo ETS della Chiesa di Napoli: “La solidarietà deve vincere sull’egoismo, che divide e lascia indietro chi ha più bisogno. Solo mettendo al centro gli ultimi possiamo costruire una società più giusta, capace di guardare al futuro con speranza e responsabilità”.
Paolo Liguoro, presidente della Commissione Enti Ecclesiastici dell’Odcec Napoli, ha sottolineato: “Bisogna avere il coraggio di ‘sporcarsi le mani’ e noi commercialisti intendiamo dare il nostro contributo partecipando alla costituzione di un ramo ETS. Invitiamo tutti i colleghi a sostenere la raccolta del 5 per mille, perché l’architrave su cui si fonda la Chiesa napoletana è l’altruismo e il rispetto degli altri”.